PALERMO. La Camera delle Meraviglie sbarca all’Expo di Milano. Un video sulla stanza con decori arabi scoperti per caso in un appartamento di via Porta di Castro sarà proiettato nel padiglione del Cluster Bio-Mediterraneo, di cui la Regione è official partner. L’evento è stato promosso dalla Regione e nei prossimi giorni sarà stabilita la data. «Sarà importante – afferma Sami Abdelali, consigliere del presidente della Regione per l’Internazionalizzazione e la cooperazione internazionale – portare questa opera d’arte all’Esposizione internazionale perché costituisce un’altra testimonianza della ricchezza monumentale e storica della Sicilia che è stata culla di civiltà di diverse culture. Questa opera d’arte è di grande interesse storico e culturale come è stato affermato da diversi studiosi internazionali, ed è oggetto di grande apprezzamento da parte di critici d’arte italiani ed esteri e merita quindi una grande visibilità all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo che unisce undici Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che condividono una storia comune. Questa scoperta ha un importante significato soprattutto in questo periodo di instabilità dell’area mediterranea e medio-orientale e può diventare un volano di dialogo, di pace e di solidarietà fra i popoli. La Regione Sicilia assieme ai proprietari della stanza blu hanno voluto condividere questa patrimonio con i Paesi che partecipano all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo». Il video con sottotitoli in inglese dura poco più di dieci minuti: testo e voce sono del giornalista e scrittore Alberto Samonà, la regia è di Salvatore Militello. Oltre alla stanza araba, il video evidenzia, attraverso le immagini girate dal terrazzo dell’appartamento di via Porta di Castro, alcuni monumenti simbolo di Palermo: San Giovanni degli Eremiti, Palazzo Reale, la Cattedrale, inseriti nel percorso arabo-normanno e a luglio scorso dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. «La proiezione del video – conclude Abdelali - sarà un momento di riflessione e di studio del patrimonio storico che fa parte integrante della storia dei Paesi uniti dal mar Mediterraneo». L’iniziativa della Regione piace a Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte conosce bene la stanza araba per averla visitata più volte e ha definito quei decori «un libro aperto». «La stanza araba - sottolinea Sgarbi - può benissimo inserirsi in un ideale itinerario che racconti la presenza araba in città».