Sabato 23 Novembre 2024

La Camera delle Meraviglie sbarca all’Expo: "Volano per il dialogo fra i popoli"

PALERMO. La Camera delle Meraviglie sbarca all’Expo di Milano. Un video sulla stanza con decori arabi scoperti per caso in un appartamento di via Porta di Castro sarà proiettato nel padiglione del Cluster Bio-Mediterraneo, di cui la Regione è official partner. L’evento è stato promosso dalla Regione e nei prossimi giorni sarà stabilita la data. «Sarà importante – afferma Sami Abdelali, consigliere del presidente della Regione per l’Internazionalizzazione e la cooperazione internazionale – portare questa opera d’arte all’Esposizione internazionale perché costituisce un’altra testimonianza della ricchezza monumentale e storica della Sicilia che è stata culla di civiltà di diverse culture. Questa opera d’arte è di grande interesse storico e culturale come è stato affermato da diversi studiosi internazionali, ed è oggetto di grande apprezzamento da parte di critici d’arte italiani ed esteri e merita quindi una grande visibilità all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo che unisce undici Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che condividono una storia comune. Questa scoperta ha un importante significato soprattutto in questo periodo di instabilità dell’area mediterranea e medio-orientale e può diventare un volano di dialogo, di pace e di solidarietà fra i popoli. La Regione Sicilia assieme ai proprietari della stanza blu hanno voluto condividere questa patrimonio con i Paesi che partecipano all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo». Il video con sottotitoli in inglese dura poco più di dieci minuti: testo e voce sono del giornalista e scrittore Alberto Samonà, la regia è di Salvatore Militello. Oltre alla stanza araba, il video evidenzia, attraverso le immagini girate dal terrazzo dell’appartamento di via Porta di Castro, alcuni monumenti simbolo di Palermo: San Giovanni degli Eremiti, Palazzo Reale, la Cattedrale, inseriti nel percorso arabo-normanno e a luglio scorso dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. «La proiezione del video – conclude Abdelali - sarà un momento di riflessione e di studio del patrimonio storico che fa parte integrante della storia dei Paesi uniti dal mar Mediterraneo». L’iniziativa della Regione piace a Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte conosce bene la stanza araba per averla visitata più volte e ha definito quei decori «un libro aperto». «La stanza araba - sottolinea Sgarbi - può benissimo inserirsi in un ideale itinerario che racconti la presenza araba in città». 

All’evento di Milano parteciperanno anche l’atelier palermitano di ceramiche «Le stanze del Gattopardo» (già presente all’Expo) e Franco Fazzio, il restauratore che ha scoperto i quattro strati di colore che per oltre un secolo hanno oscurato la stanza araba. Il direttore artistico dell’atelier di via Magliocco, Antonio Josè Pantuso, realizzerà un pannello maiolicato di tre metri di altezza per un metro e ottanta di larghezza. «Il pannello – sottolinea Pantuso - raffigura un particolare della stanza araba, e cioè una lucerna, che sarà racchiusa dalle scritte che campeggiano sulle pareti della stanza blu. La stanza araba conferma la vocazione interculturale della nostra città». Fazzio, invece, è al lavoro per realizzare un dipinto ad olio su tavola di un metro per un metro. «Raffigurerò un bimbo mentre ammira, estasiato, i decori oro e argento su fondo blu.
Intendo rappresentare la «rinascita» di questa stanza dopo tanti anni di oblio attraverso anche lo sguardo di quel bambino che si affaccia alla vita». «Siamo lusingati della decisione della Regione di portare idealmente la stanza araba in una rassegna internazionale così importante quale è l’Expo – dicono i proprietari Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili -. Questa scoperta nei mesi scorsi ha richiamato decine di studiosi di tutto il mondo. La notizia è stata pubblicata pure sul The Times».
L’iniziativa è stata promossa dalla Regione e nei prossimi giorni sarà stabilita la data. Il plauso di Vittorio Sgarbi: «La stanza può inserirsi in ideale itineraio che racconti la presenza araba in città».
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