CALATAFIMI. Un dente di coccodrillo marino, risalente a 120 milioni di anni fa, è stato scoperto nella zona di Calatafimi, nel trapanese, durante i lavori di sbancamento in una cava di pietra. Un ricercatore amatoriale, Giacomo Sicali, lo ha individuato tra i detriti e ha avvertito il museo di Storia naturale di Comiso ed il suo direttore scientifico, Gianni Insacco. Insacco ha riunito un team di paleontologi con i quali ha esaminato il reperto.
Lo studio è stato condotto da Alfio Chiarenza (Università di Catania), Davide Foffa (Università di Edimburgo), Mark Thomas Young (Università di Edimburgo e Southampton), Gianni Insacco (Museo di Storia Naturale di Comiso), Andrea Cau (Università di Bologna), Giorgio Carnevale (Università di Torino) e Rita Catanzariti (CNR di Pisa) ed è stato pubblicato sulla rivista Cretaceous Research. Si è accertato che il dente, di appena due centimetri di lunghezza, apparteneva ad un geosaurino, un animale appartenente ad gruppo di coccodrilli marini estinti, vissuti nell'era Mesozoica tra il Giurassico inferiore e il
Cretaceo inferiore (tra 190 e i 120 milioni di anni fa), lunghi fino a 8 metri.
«Il dente ritrovato - spiega Insacco - apparteneva al più recente Metriorhynchide al mondo: se l'ultimo ritrovamento relativo a un Metriorhyn-chide, avvenuto in Francia, era datato 140 milioni di anni fa, il nostro ha un'età di 120 milioni di anni fa. Ciò avvalora la tesi a sostegno del fatto che questi esemplari sopravvissero più a lungo in Italia rispetto al resto
del mondo, dove l'estinzione si verificò molto prima». L'esemplare più antico al mondo è stato scoperto in Italia, sulle Prealpi, 160 milioni di anni fa.
Caricamento commenti
Commenta la notizia