CEFALU'. È meta di migliaia di turisti tutto l’anno. Il Duomo di Re Ruggero, diventato da qualche giorno patrimonio dell’Unesco, domina la piazza su cui si affaccia e affascina quanti l’ammirano da lontano per la maestosità con cui sovrasta i tetti delle abitazioni.
Numeri ufficiali sui turisti che vi entrano nel corso dell’anno non ne esistono. L’afflusso al suo interno, però, non si arresta mai. Con l’inserimento nell’itinerario arabo-normanno si cominciano a progettare alcuni interventi per renderne più funzionale l’accesso. Ieri la giunta comunale ha approvato una delibera per l’installazione dei varchi elettronici di accesso alla zona a traffico limitato del centro storico. «Saranno installati una volta giunte le necessarie autorizzazioni da parte del ministero dei Trasporti - commenta il sindaco Rosario Lapunzina - e abbiamo dato mandato al responsabile dell’ufficio Urbanistica di emanare, in tempi strettissimi, un bando per un concorso di idee relativo alla riqualificazione dell’area della Cavea di San Calogero. In seguito - continua il primo cittadino - saranno rese note ulteriori iniziative destinate a rendere Cefalù una città sempre più vivibile per i suoi abitanti e accogliente per i numerosi visitatori che ogni anno la scelgono come meta delle proprie vacanze».
L’arrivo del «sì» dell’Unesco, però, farà di certo cambiare alcune cose nella gestione del Duomo. Attualmente, infatti, la basilica apre i suoi battenti per circa dieci ore al giorno, dalle 8.30 fino alle 18; l’ingresso è gratuito. Il chiostro, invece, si può visitare dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, ma in questo caso l’entrata è a pagamento, con il costo del biglietto pari a tre euro per ogni ingresso singolo e a due euro per ingressi in comitiva con minimo dieci persone. Al suo interno, poi, è previsto un servizio di visita guidata curato dall’associazione Progetto restauro.
«Come tutte le grandi cose - commenta lo scultore Roberto Giacchino, che ha il suo studio a pochi passi dalla basilica - il problema è sapere gestire al meglio il Duomo. Se fino a ieri è stato motivo di richiamo per i turisti, oggi occorre approfittare di un riconoscimento così importante. Va gestito da persone giovani, competenti e con idee nuove. Non dimentichiamoci, inoltre, dell’intero centro storico, perché senza di esso sarebbe soltanto una cattedrale nel deserto».
E il problema più scottante, in effetti, riguarda proprio il centro storico. Manca un vero progetto per il suo rilancio e da decenni non si è mai chiuso definitivamente alla circolazione delle auto. Proprio i turisti molte volte sono costretti a fare delle vere e proprie gimkane fra le auto che non rispettano i divieti pur di attraversare corso Ruggero e raggiungere piazza Duomo. Il problema principale è la mancanza di parcheggi che è il tormento di quanti vi risiedono. «Il riconoscimento è una vittoria di tutta la comunità cefaludese - commenta Maurizio Calabrese, che gestisce un bar nella vicina piazza Garibaldi - per questo Cefalù può e deve essere di più di quello che è. Dobbiamo crescere tutti insieme, perché adesso siamo patrimonio dell'umanità». (*MMC*)
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