Giovedì 19 Dicembre 2024

"La macchinazione", film con Ranieri rende omaggio a Pasolini

Il regista Pier Paolo Pasolini

ROMA. Alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro (fino al 27 giugno), una retrospettiva, il tributo di Pierpaolo Capovilla e alcune scene in anteprima dell'atteso La macchinazione, di David Grieco, con Massimo Ranieri nei panni di Pasolini nei suoi ultimi tre mesi di vita; 'Porcile' con la regia di Valerio Binasco e Il vantone con Ninetto Davoli al Festival dei due mondi di Spoleto (26 giugno - 12 luglio); il reading lungo un giorno, curato da Mario Sesti e Matteo Cerami, alla Festa de Cinema di Roma (16 - 24 ottobre). Così a 40 anni dalla morte, i tre Festival internazionali renderanno omaggio al poeta e regista ucciso nel 1975. La 51esima edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha in programma per Pasolini, fra gli altri, una retrospettiva, il reading 'La religione del mio tempo' del frontman del Teatro degli orrori, Pier Paolo Capovilla e una tavola rotonda oggi 'Pasolini nostro contemporaneo, Pasolini pesarese' con alcune immagini in anteprima da La macchinazione, il film di David Grieco sugli ultimi tre mesi di vita del poeta, interpretato da Massimo Ranieri. Del resto Pasolini era un appassionato del lavoro del festival di Pesaro, un promotore che dal '65 al '67 presentò opere scritte e fece celebri discorsi su Cinema e poesia. «Massimo ha interpretato Pasolini come non avrebbe potuto fare nessun altro al mondo. Nella vita è come se fosse la sua versione meridionale estroversa. Hanno lo stesso senso di giustizia, il coraggio e la poesia - ha detto David Grieco -. Vorrei far debuttare il film a Venezia e portarlo a Toronto e San Sebastian, con un'uscita in autunno». Prima del racconto cinematografico, che si ferma con la morte di Pasolini, avvenuta il 2 novembre di 40 anni fa, uscirà il 27 agosto un libro di Grieco, sempre intitolato 'La macchinazionè, edito da Rizzoli, «nel quale faccio la cronaca di quanto si è scoperto sull'omicidio fino ad oggi». Ricordando la proposta di legge partita da Sel, per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla morte del regista, Grieco sottolinea che chiarire le circostanze e individuare i mandanti dell'omicidio di Pasolini «può aiutare a far luce anche su tanti altri fatti oscuri di 20 anni di strategia della tensione. Pasolini è una figura simbolo del nostro Paese, amata in tutto il mondo, che è importante restituire ai ragazzi di oggi». Fra gli interpreti del film anche Libero De Rienzo, Milena Vukotic (nei panni della madre dello scrittore), Matteo Taranto, Roberto Citran, Francois-Xavier Demaison. «Massimo Ranieri, che ha anche in comune con Pasolini un'impressionante somiglianza fisica, aveva paura ad affrontare il ruolo, ma si è dato con grande generosità, la sua prova è straordinaria» aggiunge Grieco. Sarà doppio l'omaggio al Festival di Spoleto: Valerio Binasco porta in scena Porcile, dramma in undici episodi che Pasolini ha scritto nel 1966, per poi farne un film nel 1969. «Porcile non fa prigionieri - spiega Binasco nel programma -. Condanna tutti, dal primo all'ultimo. Non c'è redenzione, non c'è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c'è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto». Inoltre uno degli attori feticcio dell'autore di Uccellacci e uccellini, Ninetto Davoli, è protagonista con Edoardo Siravo de Il vantone, testo teatrale nel quale Pasolini ha tradotto in romanesco il Miles Gloriosus di Plauto. Infine, durante La Festa del Cinema di Roma, Mario Sesti e Matteo Cerami, «partendo dal lavoro per il documentario che abbiamo realizzato insieme, 'La voce di Pasolini' (2005), stiamo organizzando un reading pubblico che si terrà in una giornata della Festa. Una sorta di Pasolini Day - spiega Sesti -nel quale, in una grande polifonia di voci, gli attori italiani si passeranno il testimone, leggendo con accompagnamento musicale, testi di Pasolini, dalle poesie ai saggi, ai romanzi».

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