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Pif torna sul set: racconto così lo sbarco in Sicilia del '43

ROMA. Pif torna sul set. Dopo il felice esordio con La mafia uccide solo d'estate, 5 milioni di euro d'incasso, tanti festival e premi (tra cui l'Efa europeo per la migliore commedia, il David di Donatello regista esordiente, due Nastri d'argento), Pierfrancesco Diliberto a settembre darà il primo ciak al secondo film. "S'intitolerà In guerra per amore", dice il regista palermitano negli studi della Wildside che produce il film con Rai Cinema. Ancora la Sicilia, ancora la mafia, ancora una travagliata storia d'amore ma in una diversa ambientazione storica: se lì c'erano le mani della mafia sul territorio, 20 anni di Cosa Nostra, qui c'è lo sbarco degli alleati del luglio '43 e il loro impatto con l'isola.

"Il protagonista sarò ancora io e ancora con il nome di Arturo, così come la protagonista si chiamerà di nuovo Flora", spiega Pif immaginando il nuovo film quasi come un prequel del primo. "A me sembrava un completamento necessario raccontare anche quegli anni, il radicamento della mafia, e poi magari chissà riuscirò a liberarmi del mio vissuto, non posso certo fare solo film ambientati in Sicilia raccontando Cosa Nostra", dice con il tono unico, candido e ironico insieme.

I provini sono in corso, "ci saranno tanti attori siciliani e alcuni saranno gli stessi della Mafia uccide solo d'estate, ma non Cristiana Capotondi alla quale penso di proporre un altro mio progetto".

Pif, molto noto al pubblico televisivo per la serie su Mtv Il testimone, che rifarà nella prossima stagione televisiva e anche per il festival di Sanremo avendo condotto nel 2014 lo spazio dell'Anteprima, continuerà a lavorare su vari fronti. Giusto oggi è stato annunciato un suo programma su Real Time, Boats. "A me piace spaziare, ti aiuta ad avere più ossigeno, ma il mio sogno è il cinema e ci sto provando. E' quello che ho sempre voluto fare, la tv è venuta per caso anche se felicemente", aggiunge Diliberto che esordì come aiuto regista di Marco Tullio Giordana nei Cento Passi nel 2000. La storia di In guerra per amore "prende spunto da fatti documentati sullo sbarco degli americani per romanzare una storia d'amore inventata", quella tra Arturo e Flora che vorrebbero sposarsi, ma non possono, perché il padre di lei, ristoratore a New York, l'ha promessa sposa ad un mafioso siciliano e l'unico modo per impedire questo "è arruolarsi nell'esercito e tornare nella Sicilia da dove era partito per cercare fortuna in America".

Le riprese, in 8 settimane, saranno soprattutto in Sicilia proprio dalle parti di Gela dove avvenne lo sbarco il 10 luglio del '43 "in location che stiamo definendo, ma una cosa è certa, non pagheremo pizzo a nessuno", ci tiene a dire. Ci sarà spazio anche per due figure storiche, anche se romanzate anche queste, il capo del comando militare alleato Charles Poletti 'colluso' con Cosa Nostra e il tenente che trasmise l'informativa in Usa sulle minacce mafiose e su come contrastarle. A firmare la sceneggiatura, come per La mafia uccide solo d'estate, Michele Astori, Pif e Marco Martani.

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