RAGUSA. «La Sicilia? È una femmina abbandonata. Siamo messi davvero male, ma è inutile prendersela col politico di turno, ci siamo ormai rassegnati a questo stato di cose». Così Fiorello a Ragusa col suo ultimo spettacolo «L'ora del Rosario» parlando con i giornalisti sui ritardi atavici della Sicilia soprattutto per le infrastrutture. «Per arrivare da Marsala, dove ho fatto l'ultimo spettacolo, a Ragusa ho impiegato 4 ore e mezza con strade strette e tortuose - dice - .Per non parlare poi del crollo del pilone che ha tagliato in due la Sicilia. Ma chi è stato il progettista? Valeriu Scanu! Battuta a parte, la Sicilia non cambia mai». «L'ora del Rosario non è uno spettacolo dove troverete una battuta sulla politica. Mi interessa far divertire la gente comune». Così Fiorello parlando con i giornalisti, prima dello spettacolo a Ragusa, dove resterà sino a lunedì prossimo. Sold out per le tre serate, col Teatro Duemila strapieno in ogni ordine di posto. «Ho scelto per questa tournèe di non fare i palazzetti - spiega Fiorello - ma di tornare nei teatri di provincia con circuiti alternativi. Volevo ritrovare il contatto col pubblico delle province italiane per conoscere da vicino il Paese reale. Solo in provincia si scoprono le piccole cose, ma anche i grandi personaggi che fanno l'Italia tutti i giorni. E si scopre pure che c'è in giro la crisi, ma anche la fame». Per il suo 55/o compleanno Fiorello non ha fermato la tournee del suo ultimo spettacolo 'L'ora del Rosariò, che va in scena per tre serate a Ragusa. «Per il mio compleanno solo lavoro - dice lo showman -. Ho fatto anche il turista girando Ragusa, io che ho vissuto tra Catania, Letojanni e Augusta, conoscevo poco questa parte della Sicilia. È stata una piacevole scoperta. La Sicilia fa innamorare, peccato che è difficile muoversi al proprio interno con queste strade...».