LECCE. In Un medico in famiglia 10 «13 puntate per le quali saremo sul set da agosto a marzo, tornerà forte il senso del gruppo, dei Martini, che nelle ultime serie si era un po' perso con tanti personaggi esterni. Nonna Enrica e Nonno Libero saranno lì a cercare di rimediare alle difficoltà
dei nipoti, ormai cresciuti, e torneranno in qualche modo anche in Puglia».
Lo spiega Milena Vukotic, al Festival del Cinema Europeo di Lecce, dove riceve l'Ulivo doro alla carriera come protagonista del cinema italiano. Il ritorno in tv, per la serie di Rai1 nata nel 1998, arriva dopo aver prestato il volto alla madre di Pier Paolo Pasolini (interpretato da Massimo Ranieri) in La macchinazione di David Grieco, che dovrebbe essere pronto per l'autunno. «Sono stata molto felice di poterla interpretare, anche perchè alcuni anni fa, Sergio Citti, incontrandomi in ristorante, mi disse che se mai avesse deciso di fare un film su Pasolini, mi avrebbe voluto per la parte della madre. È un personaggio che ho sentito moltissimo - aggiunge -. Il rapporto assoluto che aveva lei con il figlio, l'ho avuto anch'io con mia madre. Susanna Pasolini era una maestra elementare ma ha anche scritto un romanzo ed ha avuto un ruolo importante nel lavoro di Pasolini. Girare il film è stata una bellissima esperienza e Massimo Ranieri sembra veramente lui».
L'attrice, dopo aver studiato danza e teatro a Parigi ed essere entrata nel Grand Ballet du Marquis De Cuevas, decide di dedicarsi totalmente alla recitazione, e di rientrare in italia a metà anni '50 dopo aver visto La strada di Fellini. Anche se all'inizio «Renato Castellani mi aveva consigliato di cambiare strada, perchè non ero nè bella come Gina Lollobrigida nè grintosa come Anna Magnani. Anni dopo però proprio lui mi chiamò per il suo sceneggiato su Giuseppe Verdi e con me fu eccezionale. Non gli ho mai ricordato quell'episodio». Nella sua carriera, Milena Vukotic, continuando a lavorare sempre anche in teatro, ha alternato ruoli in film di autori come
Bunuel, Fellini («lui e Giulietta sono stati per me anche grandi amici»), Oshima, Tarkovskij, Bolognini, Scola, Lattuada, Lizzani, Ozpetek, a iconiche parti in commedia, dalla moglie del
conte Mascetti in Amici miei di Monicelli, alla 'mitica' Pina, moglie di Fantozzi in sette film della saga (nei primi due il ruolo era di Liù Bosisio), vincendo nel 1994 con 'Fantozzi in paradiso' il David di Donatello. «Non mi dispiacciono questi ruoli di moglie patetica e bruttina, perchè sono clowneschi e hanno la possibilità di avere un riscatto».
Poi «il bello del nostro lavoro è trasformarci». Anche se lavorare accanto a grandi comici «non è sempre facile. Essere prorompenti è un loro punto di forza. L'importante è mantenere sempre una grande armonia nei rapporti umani. Ad esempio io e Lino Banfi, condividiamo una passione per la burrata e spesso sul set lui me la porta».
Dei nuovi autori di commedia, «ammiro moltissimo Verdone, ho lavorato con lui in Bianco rosso e Verdone, e spero di ritrovarlo presto in un nuovo lavoro». L'attrice si è anche molto divertita a recitare nel fan movie ispirato a Dylan Dog, 'Vittima degli eventi' ideato da Claudio Di Biagio e Luca
Vecchi, finanziato con il crowdfunding, nato come possibile pilot per una serie che si vorrebbe sviluppare: «È stato qualcosa di completamente nuovo, magnifico, che spero di continuare. L'hanno realizzato dei giovani con il coraggio di buttarsi, pur non essendo conosciuti e non avendo soldi».
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