LECCE. Raccontare «la forza e la fragilità delle donne, gli ostacoli che incontrano. Scrivere per loro più ruoli in commedia, smentendo lo strano pensiero comune secondo cui non siano comiche quanto gli uomini». Sono gli obiettivi di Paola Cortellesi, che a maggio tornerà sul set diretta da Massimiliano Bruno nei panni di una precaria incinta e armata in Gli ultimi saranno ultimi, e a ottobre inizierà le riprese della nuova commedia di Cristina Comencini della quale è anche co-sceneggiatrice. Intanto per lei, una delle poche interpreti italiane capace di 'chiamare' il pubblico in sala, è arrivato l'Ulivo d'oro alla Carriera del Festival del Cinema europeo di Lecce, che le ha consegnato l'amico Carlo Verdone. «Carlo faceva parte della mia famiglia, molto prima di conoscerlo. Recitavamo a memoria le battute dei suoi film, con cui ci faceva sentire bene. Lavorare con lui (in Sotto una buona stella, ndr) per me era un sogno e tra noi sul set è stato colpo di fulmine... Scusa Riccardo tu sai in che senso...» ha scherzato l'attrice rivolgendosi al marito, il regista Riccardo Milani, in prima fila con in braccio la figlia della coppia, Laura, nata nel 2013, che alternava ciuccio e biberon nel guardare la mamma. Passione artistica e sintonia umana pienamente corrisposte da Verdone: «Ero andato ospite di Zelig, che Paola conduceva con Bisio. Le ho chiesto a bruciapelo 'Tu lo faresti un film con me?' Lei mi ha risposto 'De corsa' - ha ricordato l'attore e regista -. È seria, spiritosa, creativa, il 70% delle battute di Sotto una buona stella è nato durante le prove. Ho avuto accanto una persona che capiva subito quello che volevo. Ora poi la incontro spesso anche la mattina perchè facciamo colazione nello stesso bar». Prevedete prima o poi un nuovo film insieme? «La risposta arriva all'unisono: Direi proprio di si». Com'è invece essere diretta dal proprio marito? «Mentre scrivevamo Scusate se esisto! (prima sceneggiatura della Cortellesi, ndr) i cosceneggiatori ci cantavano la sigla di casa Vianello perchè discutevamo spesso. Invece sul set con lui è una passeggiata, crea l'atmosfera migliore». A maggio tornerà sul set diretta da un altro amico fin dagli inizi, Massimiliano Bruno, per la trasposizione di Gli ultimi saranno ultimi, la commedia teatrale del 2005 scritta dai due insieme a Furio Andreotti e Giampiero Solari, che l'interprete di Nessuno mi può giudicare ha portato in scena per oltre 200 repliche: «Sul palco ero sola e interpretavo tutti i ruoli - ha ricordato l'attrice, anche sceneggiatrice della versione cinematografica con Bruno -. Nel film sarò il personaggio principale, Luciana, donna incinta, con contratti precari, che per una serie di vicissitudini personali, arriva a un gesto estremo, minacciare i datori di lavoro con una pistola. Quando l'abbiamo scritta c'erano già fatti di cronaca che ce l'avevano suggerita. Nel frattempo purtroppo ne sono accaduti molti altri. Volevamo parlare delle difficoltà della donna nel mondo del lavoro, alle prese con una gravidanza e tutto ciò che comporta». Invece a ottobre, «avrò l'onore di tornare a lavorare con Cristina Comencini, un'artista che ammiro per la sua capacità di scrivere delle donne e per le donne - ha sottolineato -. Avevo già interpretato uno dei personaggi in Due partite, il film di Enzo Monteleone, tratto da una commedia di Cristina. Ora invece sto scrivendo con lei e Giulia Calenda, una commedia che tocca vari registri, il genere che amo di più».