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Tuffo negli anni 70 con la storia illustrata della discomusic


E' un viaggio nel cosmo musicale della discomusic quello che Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano hanno voluto affrontare, andando oltre il glamour, il ritmo, lo scandalo della musica da ballo più famosa

ROMA. Storia illustrata della discomusic. Un tuffo negli anni Settanta, tra luci stroboscopiche ed eccessi, tra ritmo e sensualità, tra star e superstar, tra nostalgia e studio sociale. E' un viaggio nel cosmo musicale della discomusic quello che Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano hanno voluto affrontare, andando oltre il glamour, il ritmo, lo scandalo della musica da ballo più famosa e ridando luce a canzoni e artisti che hanno rappresentano la colonna sonora di un'epoca e allo stesso tempo hanno incarnato le stratificazioni sociali di un periodo.

Dalla rivoluzionaria I feel Love di Donna Summer, la regina della disco alla quale il libro è dedicato, alla disco sinfonica di Van McCoy con The Hustle, dall'intramontabile inno di Gloria Gaynor I will Survive al maestro dell'amore Barry White, passando tra gli altri per la gay disco dei Village People, che ancora oggi fa sbracciare sulle piste, e Sylvester. Ma non possono essere dimenticati neppure Grace Jones, Amanda Lear, Amii Stewart, Barry White, i Blondie, gli Abba e i Jackson 5 di Michael Jackson. Un periodo musicale troppo spesso dimenticato, poco considerato dai critici e spesso declassato a genere di serie B, nel mondo ma soprattutto nella provinciale Italia dove era osteggiato sia dalla sinistra, perché considerata musica troppo commerciale, sia dalla destra, perché a favore delle minoranze.

Spensierata, allegra, disinibita, la Disco è stata una melting pot, nel quale sono confluite culture, razze e realtà minoritarie, etniche e sessuali più diverse, accumunate e veicolate nel rito collettivo della danza. Un rito che continua a ripetersi ancora, parte integrante della colonna sonora della nostra vita, e a influenzare gli artisti di oggi. "C'è ancora gente che ascolta la disco e questo mi fa un grande piacere - dice Amii Stewart, alla presentazione del libro a Roma, diventata ormai la sua casa -. Con Donna Summer non ci siamo mai incontrate, solo sempre sfiorate, ma adoro tutto quello che ha fatto. Quegli anni sono stati fantastici, ci siamo divertiti come pazzi e a me che venivo dalla fatica della danza, non sembrava vero che la gente impazzisse per tre minuti di canzone. Era tutto così facile". L'unico rimpianto verso quei tempi che ricorda con gioia e un pizzico di nostalgia, è il rapporto con Giorgio Moroder, il cui sodalizio con Donna Summer ha regalato pezzi come Love to Love you Baby. ""La mia esperienza con lui non è stata eccezionale, pretendevo un miracolo come quello che avevo visto succedere con Donna, ma per me non fu così".

Ad impreziosire il corposo volume, dove tra le pagine spuntano le immagini delle copertine dei vecchi 45 giri, di articoli di giornale del periodo, foto di scena, anche un'intervista proprio a Giorgio Moroder, che da vero genio dell'elettronica e monumento vivente della musica, oggi affronta con divertimento anche la professione di "dee-jay".

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