Sulla massoneria esiste una letteratura sterminata ma nessuno finora aveva cercato di fare chiarezza sulle logge segrete, quelle in chiaroscuro e soprattutto quelle internazionali che nessuno conosce. Il libro appena uscito (Massoni - La scoperta delle Ur - Lodges di Gioele Magaldi, con la collaborazione di Laura Maragnani, Chiarelettere) apre scenari sconvolgenti. Si tratta di un volume di 650 pagine (cui ne seguiranno altri tre) che pubblica documenti finora ritenuti segretissimi. Magaldi è uno storico, politologo, massone da lunga data (ex Maestro Venerabile della loggia «Monte Sion» di Roma, attualmente Maestro Venerabile del Grande Oriente Democratico). C'è chi dice che abbia stipulato una polizza milionaria di assicurazione sulla vita, visto il rischio che corre. Scorrendo le pagine si rimane perplessi e sconcertati ma misteriosamente «incollati» al testo per la grande ricchezza di notizie controcorrente che si apprendono sulla storia dell'ultimo secolo.
Ovviamente la «lettura» degli avvenimenti più vicini a noi colpisce particolarmente. Incuriosisce, ad esempio, che papi, presidenti, uomini di Stato e dell'economia, personaggi importanti di tutti i sistemi politici (da Giovanni XXIII ai fratelli Kennedy, a Reagan, Putin, Obama, Deng Xiao Ping, Mandela, Clinton, Blair, Margaret Thatcher, i nostri Agnelli, Napolitano, Padoan, Draghi ecc - in altre parole tutto il mondo del potere politico ed economico abbia fatto parte o avuto rapporti con le logge massoniche, e paramassoniche) del pianeta, distribuito fra quelle conservatrici-reazionarie e quelle progressiste. La «guerra» fra queste logge ha condizionato (e spesso influito pesantemente) il corso degli avvenimenti dell'ultima parte del ’900, sino ad oggi, contendendosi il governo del mondo e premiando quasi sempre il potente sistema militare-industriale. Non possiamo giurare sulla veridicità di questa grande massa di documenti, usciti dagli archivi segreti delle logge. Osserviamo solo che se, anche il dieci per cento delle notizie rese note fosse certificato come verità indiscussa, si dovrebbe riscrivere almeno la storia degli ultimi cinque decenni.
Di storia veramente certificata si può parlare col saggio di Emilio Gentile In Italia ai tempi di Mussolini (Mondadori). L'autore è uno storico di fama internazionale per una serie di studi di grande originalità e autorevolezza. In questo saggio racconta un viaggio, cominciato con la Grande Guerra, proseguito con le lotte operaie e contadine del «biennio rosso, con le violenze squadriste, il fascismo e la conquista del potere da parte di Mussolini. Appare molto importante l'analisi dei testi degli osservatori stranieri sui cambiamenti economici e culturali del regime. Un saggio «globale» sull'Italia del ventennio che fa capire come certi nodi e difficoltà di ordine politico ed economico risalgano proprio all'epoca del totalitarismo.
A proposito di totalitarismo, un libro di questi giorni getta nuova luce sul regime comunista dell'Urss. Lo ha scritto Svetlana Aleksievic (Tempo di seconda mano, Bompiani), giornalista e scrittrice ucraina. Svetlana ha dato voce a un racconto corale della grande utopia comunista che per 70 anni ha caratterizzato la vita dell'Urss e della Russia. Si tratta di un affresco a tinte fosche di vittime (contadini, ma anche intellettuali, studenti, operai, donne, anziani), di misconosciti eroi sovietici in tempi di pace e di guerra e di carnefici. È un terribile e sconvolgente spaccato della cosiddetta «civiltà sovietica» e di ciò che è rimasto, o meglio dello spirito di adattamento a un «tempo di seconda mano» nella Russia dopo il crollo del comunismo.
Infine segnaliamo due libri importanti sugli orrori del nazismo. Il primo, Bombardare Auschwitz di Umberto Gentiloni Silveri (Mondadori) analizza la storica polemica sulla opportunità, da parte degli alleati, di bombardare i lager nazisti. Ancora oggi gli storici si chiedono: come mai quelle «fabbriche di morte» non vennero prese di mira dai bombardieri alleati, visto che gli angloamericani sapevano tutto? L'autore ricostruisce la fitta trama di incomprensioni, scoprendo molte cose inedite sulla tragedia della Shoah.
L'altro saggio è di Matteo Marani, un noto giornalista sportivo che nel libro Dallo scudetto ad Auschwitz (Imprimatur editore) ricostruisce la storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo, morto nel 1944 in un lager nazista. L'autore ha lavorato ben tre anni per scoprire la tragica storia dell'allenatore del Bologna, vincitore di ben quattro scudetti tra il 1930 e il 1938. Ne è scaturito un romanzo affascinante che commuove e indigna.
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