PALERMO. Dedicato allo stupore. E allo sgomento, per dirla con Moni Ovadia e, perché no, con Emma Dante che continuano a puntare su un teatro civile che debba giocoforza «fare male». Sono loro i cavalli di battaglia della nuova stagione dello Stabile che l'altra sera ha voluto presentarsi alla città. Dinanzi ad una platea formata a metà da attori e personaggi dello spettacolo, il Teatro Biondo ha sciorinato il suo cartellone, tra interventi, piccole performance, contributo video degli assenti.
I presenti, invece, sono saliti sul palco per presentare ciascuno il proprio spettacolo. Orchestrati da Mario Azzolini e ospitati dal direttore artistico Roberto Alajmo, ecco quindi - oltre ad Ovadia e alla Dante - Giuseppe Cederna, Gigi Borruso, Giuseppe Cutino, Vincenzo Ferrera, Clara Gebbia, Massimiliano Geraci, Manuela Lo Sicco, Filippo Luna, Carmine Maringola, Sabrina Petyx, Vincenzo Pirrotta, Lina Prosa, Stefano Randisi, Enrico Roccaforte, Fabrizio Romano, Alfio Scuderi.
A ciascuno il suo, in molti hanno risposto all'appello dello Stabile: chi l'ha buttata sull'ironia, chi è felice di esserci, chi è geloso dei colleghi, chi avrebbe voluto di più. Ma il teatro è teatro, basta seguire gli attori: dentro e fuori, sul palco e in platea. Insomma, più un modo per scrutarsi a vicenda che di presentare il proprio spettacolo. Ma va bene anche così, anche e soprattutto guardando il numero degli abbonamenti: in tre settimane di campagna, si è già a quota 5000, con un bel numero per la Sala Strehler dove tra poco si sarà costretti a chiudere le liste per sovrabbondanza di spettatori.
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