PALERMO. Il museo Riso di Palermo chiude? "Neanche per sogno". Parola dell'assessore regionale ai Beni culturali SEBASTIANO MISSINEO, che si dice sbalordito per il comunicato della direzione del museo, che oggi ha annunciato la sospensione dell'attività. Secondo i vertici del museo, sarebbe diventato impossibile mantenere gli impegni a causa delle incertezze sull'ottenimento di 12 milioni di fondi comunitari e sulla prevista chiusura per lavori da realizzare nella struttura. Ma l'assessore smentisce la direzione: "La pratica sui fondi - spiega - è in fase istruttoria. Quanto ai lavori, dureranno un anno o poco meno e non pregiudicheranno la fruizione del museo, che riceve dalla Regione 490 mila euro l'anno". Missineo, che si dice "molto arrabbiato", ha chiesto al dirigente generale dell'assessorato di verificare i danni arrecati alla Regione dal direttore del museo, Sergio Alessandro, e stabilire eventuali provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. "L'autore di questa nota - spiega - non mi ha mai manifestato il suo malcontento e ha diramato un comunicato senza concordarlo (come prevede un nostro recente atto d'indirizzo) né con me ne con il dipartimento". Intanto, l'assessore conferma che per il museo regionale d'arte contemporanea si sta studiando l'ipotesi di una sua trasformazione in fondazione: "Ci stiamo lavorando - dice e l'ipotesi è quella di farne una struttura sul modello della fondazione Orestiadi di Gibellina".
"La chiusura del museo Riso è una bufala, una grande sciocchezza. Ho disposto una indagine, chi ha diffuso la notizia se ne assumerà le responsabilità". L'ha detto il governatore RAFFAELE LOMBARDO, conversando con i giornalisti.
"Il Museo Riso rappresenta una delle poche esperienze nazionali di successo nel mondo dell'arte contemporanea. Dal 2007 ad oggi ha svolto un ruolo importante con mostre ed altre attività di grande qualità e di livello internazionale. I visitatori in grande numero hanno sancito il successo del museo! Non riesco a comprendere come di fronte a questi risultati il museo debba chiudere, abbandonando una esperienza che ha diffuso in Italia ed a livello internazionale una immagine positiva e moderna della nostra regione". Così commenta IVAN LO BELLO, Presidente di Confindustria Sicilia, la notizia sulla ventilata chiusura del Museo. "Rivolgo un appello all'Assessore regionale ai Beni Culturali - aggiunge Lo Bello - affinché fughi ogni dubbio sulla possibilità d utilizzare le apposite risorse comunitarie del P.O FESR 2007-2013 per garantire certezze operative al Museo Riso e scongiurare un segnale profondamente negativo per la cultura e l'immagine della Sicilia".
Dal mondo politico le reazioni non si sono fatte attendere: Per il leader di Grande Sud, GIANFRANCO MICCICHÉ, "é un'insana follia, quella degli ignoranti, degli improvvisati, degli irresponsabili, la follia dei banditi della Regione siciliana. La banda Lombardo-Armao & C. ha colpito ancora. Faremo barricate in Aula, scenderemo in piazza se servirà, metteremo le tende sotto il covo di questi banditi della politica e non ce ne andremo da lì almeno fino a quando non avranno il coraggio di togliersi il passamontagna dalla faccia e presentarsi ai siciliani, spiegando le vere ragioni della chiusura.
Secondo il consigliere comunale ANTONELLA MONASTRA, candidata a sindaco di Palermo, E' sconcertante apprendere questa notizia nel momento in cui la città avrebbe più bisogno di apporti culturali ed artistici, che sono il fulcro della vita di ogni comunità. Molte incertezze e pochi fondi condannano a morte un'eccellenza nella vita artistica e culturale di Palermo".
"E' inammissibile la chiusura del museo di arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Le risorse ci sono, la Regione siciliana sblocchi i finanziamenti comunitari della programmazione 2007-2013, destinati ad uno dei poli museali più all' avanguardia dell'Isola, così da consentire la prosecuzione in delle attività in calendario". Lo dice il deputato Pd TONINO RUSSO. "La commissione cultura dell' Ars si riunisca al più presto per discutere della vertenza e scongiurarne la chiusura - prosegue - Al mio partito, che pare sia al governo, chiedo la massima attenzione e di non concedere né concedersi alcuna distrazione".
"Il secondo museo piu importante della Sicilia in termini di visite annue, non può chiudere nell'indifferenza delle istituzioni. Parrebbe che i fondi europei, ben 12 milioni, siano bloccati alla Regione. Non importa capire di chi siano le responsabilità, importa che le istituzioni interessate, a partire dal Comune di Palermo e dall'assessore competente per finire alla Regione siciliana si attivino per evitarne la chiusura, bloccando il lento declino culturale di questa città". Lo afferma il consigliere comunale DORIANA RIBAUDO (Pid).
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