PALERMO. O. B. De Alessi di origini alessandrine, vive e studia a Londra, le sue opere hanno già una diffusione notevole da Parigi a Bologna, da Parma a San Pietroburgo. Alla galleria d’arte contemporanea Casa Orioles a Palermo, nel quartiere dell’albergheria, De Alessi propone Il Mistero del Doppio. Il lavoro dell’artista recupera intensi rimandi filosofici, molteplici livelli di percezione. Crea una sorta di storia a partire da una “leggenda” creata per rispondere ad una domanda: che cosa riflettono due specchi identici posti uno di fronte all’altro a pochi centimetri di distanza? Silvia Renda, direttore artistico di Casa Orioles spiega che: “la risoluzione a livello logico era fin troppo semplice, quasi banale, ma tutto cambia se si considera il problema irrisolto e gli specchi diventano oggetti di culto, se il livello diventa simbolico”. Infatti lo spettatore/fruitore dopo un iniziale momento di disorientamento, viene progressivamente immerso in un clima surreale. Istintivamente rilegge a più riprese il nastro narrativo di cui si compone l’opera/installazione, e tenta da un lato di capire cosa succede, di collocare nello spazio e nel tempo la storia, e dall’altro di trovare una propria risposta al “doppio dubbio”. Si interroga, tenta una possibile soluzione. Il doppio specchio è li, esiste, ed è l’oggetto attorno a cui ruota il lavoro di De Alessi. L’oggetto che quasi nascosto, sprigiona chissà quali intrinseche sensazioni. Installazione che ha senso solo se si comprende e si elabora il complesso carteggio che la completa, se si osservano le eleganti grafiche che alimentano il mistero e la curiosità. È evidente come anche la cultura e la sensazione antropologica con cui il mistero si confronta produce esiti differenti; esisti che in qualche misura possono essere effetto diretto del lavoro dell’artista, se non addirittura essi stessi parte dell’opera. Si tratta di un lavoro molto concettuale, di sperimentazione. Coraggioso. Di certa suggestione.
De Alessi, l'arte contemporanea all'Albergheria di Palermo
L'artista, di origini alessandrine, propone "il mistero del Doppio", con intensi rimandi filosofici e molteplici livelli di percezione, con una leggenda creata per rispondere ad una sola domanda
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