
Mafia e fascismo, repressione e stato di diritto: finché si parla di argomenti che hanno un sapore prettamente storico, il confronto è serrato ma non si accende.
Quando però - su domanda del professore Costantino Visconti - si parla di corruzione come fenomeno duro a morire più di Cosa nostra, il procuratore Maurizio de Lucia lancia l’affondo: «I reati di pubblica amministrazione non siamo in grado già oggi di contrastarli adeguatamente - dice, ribadendo quanto detto in un’intervista al nostro giornale -. Tra il carico di lavoro dei Gip, il codice rosso che va trattato con immediatezza e ha la precedenza, le nuove previsioni procedurali dell’interrogatorio che deve precedere l’eventuale applicazione di misure cautelari... per non parlare dei 45 giorni per le intercettazioni, che rappresentano un altro ostacolo».
La discussione si incentra sull’antimafia di ieri e di oggi, partendo dal volume scritto a più mani ma curato da Visconti e Antonino Blando, Storia e diritto - il contrasto alla mafia siciliana dal secondo Ottocento a oggi. I singoli capitoli sono opera, oltre che dei due curatori, di Andrea Merlo, Paola Maggio, Veronica Virga, Manoela Patti e Eliseo Davì, l’editore è Franco Angeli e la prefazione è di Giovanni Fiandaca, che si confronta con de Lucia per un paio d’ore al Dems di Scienze politiche, diretto da Visconti.
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5 Commenti
Punti di vista
30/03/2025 09:38
Giuste riflessioni, e ancora più dura è la vita dei dipendenti pubblici che si confrontano con vertici politici e burocratici corrotti, mai perseguiti anche quando la magistratura poteva e doveva perseguirli.
Toto25
30/03/2025 17:52
Attenzione numerose inchieste giudiziarie sulla pubblica amministrazione, molte delle quali con esito negativo, hanno frenato e rallentato l’attività amministrativa per il timore di molti dipendenti pubblici di finire sotto inchiesta… Per tale ragione si è verificato lo scarica barile delle responsabilità sulle decisioni che hanno comportato disagi e disservizi.. di ciò nessuno ne parla..
Giovanni
30/03/2025 10:42
le P.A. devono essere controllate dall'interno con la costante verifica dell'operato alla luce del principio di legalita' affinche condotte illecite siano intercettate tempestivamente e neutralizzate. la vigilanza dei dipendenti pubblici alla luce dei codici etici e di comportamento, la azione attenta e costante degli organi interni di revisione e controllo coordinati con la autorita' giudiziaria possono determinare una riduzione significativa della mala gestio delle risorse pubbliche. Occorre una svolta etica delle P.A.
Armando
30/03/2025 14:46
"....tutto cambia per restare come prima.....".Anzi,peggio!"Su leggi Cartabia e Nordio:"....ai posteri l'ardua sentenza....."
Armando
30/03/2025 15:30
Conservando ancora copia della sentenza ,posso dire che qualche giudice e'stato spregevole MA HO FIDUCIA SOLTANTO NELLA MAGISTRATURA E IN MOLTI GIUDICI,VERAMENTE ESEMPLARI E INTEGGERRIMI.
Guidosky
31/03/2025 09:52
Caro Procuratore, la situazione è irreversibile! Si salvi chi puo'