
Condizioni di lavoro a rischio per il personale civile nelle basi Usa in Italia. Lo dicono i sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno lanciato l’allarme sulla grave forzatura contrattuale che rischia di compromettere il rapporto di lavoro di oltre 4.000 dipendenti civili italiani impiegati nelle installazioni militari statunitensi nel Bel Paese. Al centro della controversia, una richiesta avanzata dal Dipartimento della Difesa americano (DOGE) che impone ai lavoratori di rendicontare in dettaglio l’attività svolta nell’ultima settimana. Una misura che i sindacati ritengono non solo illegittima, ma anche una violazione delle regole pattuite tra i due Stati e un attacco alla sovranità giuridica italiana in materia di lavoro.
Con una missiva formale indirizzata all’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, al Ministero dell’Interno e ai referenti del Dipartimento della Difesa USA, le due organizzazioni sindacali hanno chiesto un immediato chiarimento su una disposizione che appare del tutto in contrasto con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, rinnovato lo scorso 11 marzo 2024, e con la normativa italiana vigente in materia di lavoro.
Oltre a questa ingiustificata ingerenza nelle modalità di lavoro del personale civile italiano, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno denunciato un’altra decisione altrettanto allarmante: il blocco delle assunzioni di nuovo personale civile italiano nelle basi statunitensi, con effetto retroattivo dal 2 marzo 2025. Una misura che sta già avendo conseguenze dirette su lavoratori recentemente assunti e ora costretti a interrompere il servizio, senza alcuna spiegazione e con gravi ripercussioni sulla continuità occupazionale.
Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sollecitato un intervento urgente del governo italiano affinché venga ristabilito il pieno rispetto degli accordi bilaterali e della normativa nazionale. Le organizzazioni sindacali si dichiarano disponibili a fornire ulteriori dettagli e a partecipare a un tavolo istituzionale per discutere una vicenda che rischia di compromettere diritti, tutele e stabilità lavorativa di migliaia di persone.
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