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La tragedia del Natisone, chiuse le indagini sui quattro operatori coinvolti: sono accusati di omicidio colposo

Avviso di conclusione delle indagini per le quattro persone coinvolte nell'inchiesta sulla morte dei tre giovani (Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar) travolti lo scorso 31 maggio dalla piena del Natisone. A consegnarli la procura della repubblica di Udine. E così un infermiere della Sala operativa regionale emergenza sanitaria Fvg e tre vigili del fuoco sono indagati con l'accusa è di omicidio colposo.

L'accusa e le indagini

«I quattro operatori, mediante condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e imprudenza, hanno cagionato la morte dei tre ragazzi, sorpresi da una piena improvvisa, mentre si trovavano sul greto del fiume Natisone, che li ha trascinati e uccisi per annegamento»: questa l'accusa.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine e dalla sezione aerea di Bolzano della guardia di finanza. L'inchiesta si è concentrata sulle comunicazioni tra la Sores Fvg e i vigili del fuoco della sala operativa di Udine per verificare il rispetto dei protocolli.

Il passaggio chiave dell'inchiesta è quello in cui si accusano, a vario titolo, i tre vigili del fuoco della sala operativa di aver «omesso di visualizzare immediatamente le coordinate geografiche del luogo da cui Patrizia Cormos aveva effettuato la telefonata delle 13.29.42, che era il greto di un fiume; di conseguenza, non hanno compreso che, in relazione al punto in cui si trovavano le persone poi decedute, l'intervento di soccorso avrebbe dovuto essere necessariamente effettuato con il velivolo più prossimo al punto in cui si trovavano le persone da soccorrere; omettevano così di chiedere tempestivamente alla Sores Fvg l'intervento in loco dell'elicottero Doppio India, decollato solamente alle 14.07 circa e giunto in loco alle 14.13 circa, allorché i ragazzi erano stati trascinati dalla corrente da circa 3 minuti». I pompieri allertarono invece l'elicottero Drago dei vigili del fuoco, di stanza all'aeroporto Marco Polo di Venezia.

L'agonia è durata quasi tre quarti d'ora

L'agonia dei tre ragazzi travolti e uccisi dall'improvvisa piena del fiume Natisone è durata 41 minuti, tempo che sarebbe stato sufficiente per inviare l'elicottero sanitario, dotato di verricello, e portarli in salvo. È quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini che è stato depositato. Gli investigatori certificano che la prima chiamata di richiesta aiuto è stata fatta da una delle vittime alle 13.29, mentre il decesso per annegamento è avvenuto alle 14.10 circa.

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