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Sette persone sono state poste agli arresti domiciliari stamani dalla Guardia di finanza, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al reato di falso, nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale della Repubblica di Potenza nella quale sono indagati anche gli oltre cento beneficiari di titoli di studio e abilitazioni professionali falsi.
Secondo l’accusa, «i promotori dell’associazione hanno svolto un vero e proprio ruolo di scouting della clientela» in sei regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata, «intrattenendo rapporti con altri istituti formativi» che operano nel Potentino e in provincia di Napoli, gestiti da correi».
In tal modo, venivano assicurati certificati e qualifiche professionali riconosciuti in Italia e in Europa «in ambito informatico, in ambito universitario e in ambito sanitario». In sostanza, qualcuno si sostituiva agli studenti durante le prove d’esame oppure attestando falsamente «la presenza di alcuni studenti durante il tirocinio a partecipazione obbligatoria».
1 Commento
marco
30/01/2025 15:02
la mia ex azienda ospedaliera, dopo aver fatto lavorare a tempo determinato svariate unita di OSS anche per 5/6 anni, soltanto al momento di procedere alla stabilizzazione in base alla legge Madia, chiese ai rispettivi enti che avevano proceduto al rilascio dei vari attestati di qualifica di OSS, la conferma e veridicità del titolo, i riscontri negativi, determinarono dopo tanti anni, il licenziamento di un buon numero di OSS.