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Stragi di migranti nel Mediterraneo, l'Unicef: nel 2024 oltre 2.200 tra morti e dispersi

La barca soccorsa al largo di Lampedusa dalla Guardia di finanza e dall'assetto svedese di Frontex, con a bordo 39 tra eritrei e sudanesi, dove c'era anche un cadavere, Lampedusa, 11 novembre 2023. L'imbarcazione di 7 metri era partita da Al Amra, in Tunisia.The boat rescued off the coast of Lampedusa by the Financial Police and the Swedish Frontex unit, with 39 Eritreans and Sudanese on board, where there was also a body, 11 November 2023. The 7-metre boat left from Al Amra, Tunisia.ANSA ELIO DESIDERIO

«Il bilancio delle vittime e il numero dei dispersi nel Mediterraneo nel 2024 hanno superato i 2.200, con quasi 1.700 vite perse solo sulla rotta del Mediterraneo centrale. Tra questi ci sono centinaia di bambine, bambini e adolescenti». Lo dichiara Regina De Dominicis, direttrice dell’Ufficio regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e Coordinatrice speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa, dopo l’ultima tragedia, avvenuta al largo delle coste di Lampedusa, dove una piccola imbarcazione è affondata e 20 persone sono disperse, tra cui donne e bambini.

«Una persona ogni cinque di tutte quelle che migrano attraverso il Mediterraneo sono minorenni. La maggior parte di loro fugge da conflitti violenti e dalla povertà», ricorda De Dominicis, che a nome dell’Unicef chiede ai governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l’asilo per dare priorità alla salvaguardia di bambine e bambini. «Ciò include la garanzia di percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare, nonché operazioni coordinate di ricerca e salvataggio, sbarchi sicuri, accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo».

L’Unicef sollecita anche maggiori investimenti nei servizi essenziali per i bambini e le famiglie che arrivano attraverso rotte migratorie pericolose, tra cui il sostegno psicosociale, l’assistenza legale, l’assistenza sanitaria e l’istruzione». I governi devono affrontare le cause profonde della migrazione e sostenere l’integrazione delle famiglie nelle comunità ospitanti, assicurando che i diritti dei bambini siano protetti in ogni fase del loro viaggio».

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