«Mi auguro che non accada» il ripetersi di decisioni come quella del Tribunale di Roma, che nei giorni scorsi non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del Cpr in Albania. Nell’auspicio del guardasigilli Carlo Nordio c’è la ratio con cui il governo ha varato un decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che «il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta».
Dall’elenco di 22 Paesi, aggiornato a maggio, vengono eliminati Nigeria, Camerun e Colombia. In attesa del vaglio del Quirinale sul provvedimento, nelle prossime settimane sarà messo alla prova dei fatti l’obiettivo dell’esecutivo. La cui strategia, ha chiarito Giorgia Meloni, resta «difendere i confini» e «ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste».
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