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Stop ai test per l'accesso a medicina

Test di medicina 2024 presso il Lingotto, Torino, 28 Maggio 2024. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Via ai test a Medicina: si entrerà dopo un semestre ad accesso libero, al termine del quale verrà stabilita una graduatoria nazionale, tenendo in considerazione gli esami fatti che saranno uniformi per tutti. La novità è stata presentata oggi in Senato daal presidente della commissione Istruzione, Roberto Marti e al presidente della commissione Sanità, Francesco Zaffini. Il governo spera di introdurre la novità già dall’anno accademico 2025-2026, ma dipende dai tempi parlamentari. I posti arriveranno a 25 mila, oggi sono circa 20mila.

ll proseguimento degli studi al secondo semestre sarà condizionato dal conseguimento di tutti gli esami previsti per il primo semestre e dalla posizione nella graduatoria di merito nazionale. Per gli studenti che non superano la selezione per il secondo semestre, sarà possibile utilizzare i crediti formativi acquisiti nei primi sei mesi per iscriversi ad altri corsi di laurea, offrendo così una seconda chance senza la perdita dell’anno accademico. Il governo farà di tutto per fare in modo che nuovo sistema sia operativo dall’anno accademico 2025/2026 e che è già al lavoro sui decreti legislativi, in parallelo con i lavori parlamentari. La novità riguarda anche i corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria. Il testo è stato approvato dalla Commissione Istruzione del Senato. Ora deve passare in Aula e poi alla Camera. «Viene abolito il test con le domande schizofeniche, con una valutazione estemporanea di test a crocette. Si tratta di una legge delega, i particolari saranno precisati appunto nella delega», ha chiarito il presidente della Commissione Sanità del Senato, Francesci Zaffini. Per il senatore Maurizio Gasparri «questo è uno dei provvedimenti che caratterizza la maggioranza».

«Bene lo stop ai test di ingresso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, un’altra promessa mantenuta, una vittoria della Lega. Una misura di buonsenso che rafforza il Sistema Sanitario Nazionale e che garantisce il diritto allo studio ai nostri ragazzi che non dovranno più misurarsi con un esame a crocette, ma che saranno valutati per merito e competenze». Ha detto il senatore della Lega Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama.

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