Lunedì 23 Dicembre 2024

«L’ho vista e l’ho uccisa, non so perché»: la confessione choc di Moussa Sangare, l'uomo che ha assassinato Sharon

«Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa». Ha 31 anni Moussa Sangare ed è italiano originario di un paese africano. Viene ritenuto l’assassino di Sharon Verzeni. Il trentunenne, fermato dai carabinieri per gravi indizi di colpevolezza, ha confessato di averea ucciso la barista di 33 anni un mese fa a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, a causa di un «raptus improvviso». Si tratterebbe quindi di un delitto senza un movente preciso. L’uomo, che abitava in una paese a pochi chilometri dal comune della Bergamasca, è l'individuo filmato dalle telecamere allontanarsi in bici dal luogo del delitto. «È uscito di casa con 4 coltelli e quindi gli è stata contestata la premeditazione: l’obiettivo era evidente, voleva colpire qualcuno», ha detto Maria Cristina Rota, procuratore aggiunto a Bergamo, in merito al fermo del presunto killer di Sharon Verzeni. «Non c’è nessun movente religioso, né terroristico, non appartiene ad alcun movimento religioso, poteva essere la signora Verzeni o uno di noi che passavamo di lì», ha aggiunto. La procuratrice aggiunta di Bergamo Maria Cristina Rota ha spiegato che «è stato trovato un coltello» che si ritiene essere stato utilizzato dall’uomo fermato pr l’omicidio di Sharon Verzeni. Il coltello è stato trovato su sua indicazione nel fiume Adda. Moussa Sangare viveva da solo, in una casa occupata, a Suisio dopo avere ricevuto una denuncia per maltrattamenti da sua madre e sua sorella, come è emerso nel corso delle indagini che hanno portato al fermo del presunto omicida di Sharon. Era un abituale frequentatore della piazza di Terno d’Isola, ma la sera che ha ucciso la donna, dopo essere uscito da casa con 4 coltelli, da lì non era passato. I due stranieri che erano andati ai carabinieri per fare altre segnalazioni, hanno poi dato indicazioni sul fermato una volta che sono state loro mostrate le immagini. Per identificare Sangare non sono bastate le immagini riprese dalla telecamera mentre era in bicicletta in via Castagnate, dove è accaduto l’omicidio, ma della sua identità si è avuto conferma da altre telecamere.  

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