«Sappiamo che in Sicilia ci sono numerosi pozzi privati. I sindaci sanno dove si trovano perché conoscono il territorio: devono requisirli urgentemente perché grazie a queste nuove sorgenti potremo avere l’acqua sia per l’agricoltura che per gli usi idropotabili». Lo ha detto il direttore della Protezione civile regionale Salvatore Cocina incontrando ad Agrigento in un vertice (nella foto), organizzato dal prefetto Filippo Romano, i primi cittadini agrigentini, preoccupati della grave emergenza idrica che riguarda sia il mondo dell’agricoltura che gli usi civici. «Sono fiducioso - ha aggiunto Cocina, che coordina anche la cabina di regia istituita dal presidente della Regione Renato Schifani - che con la collaborazione di tutti raggiungeremo l’obiettivo. Al momento le prospettive meteorologiche non sono per nulla confortanti. Le piogge sembrano ancora lontane e solo il reperimento dei pozzi, insieme all’acquisto di nuove autobotti, rappresenta l’unico rimedio possibile». Cocina ha anche aggiunto che i sindaci devono anche provvedere a censire e riattivare senza alcun indugio le sorgenti dismesse. La situazione nella città dei Templi e nel resto della provincia è drammatica. Ci sono zone del territorio che ricevono l’acqua dopo diverse settimane e il gestore idrico Aica non riesce a fronteggiare le richieste. A finanziare l’acquisto delle nuove autobotti destinate ai Comuni sarà la stessa Protezione civile. I sindaci sono stati invitati da Cocina anche ad emanare le ordinanze contingibili e urgenti e tutti i provvedimenti finalizzati al risparmio idrico e ad assicurare l’acqua solamente per soddisfare i primari fabbisogni potabili della popolazione e degli animali da allevamento. «I dissalatori - ha detto - sono una soluzione e la cabina di regia istituita dal presidente Schifani sta portando avanti i progetti avendo anche trovato i fondi necessari. Ma è una soluzione che richiede del tempo e al momento tempo non ce n’è».