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Palermo, il ragazzo ucciso in via Maqueda: il sospettato stava fuggendo in Francia

È stato bloccato a Lucca su un bus partito dalla Sicilia. Fermo convalidato per il somalo di 28 anni che avrebbe picchiato e ucciso il ventenne tunisino Moataz Derbeli, morto dopo 12 giorni di agonia al Policlinico

In una foto fornita dalla Polizia, agenti svolgono accertamenti, Modena 30 agosto 2022. La squadra mobile di Modena, coordinata dalla Procura per i minorenni di Bologna, ha chiuso le indagini su due bande, composte da gruppi di giovanissimi e protagonisti di azioni violente, in rivalità tra lorouna chiamata 'Daisan 216' e l'altra 'Sooz', composte da ragazzi tra i 14 e i 17 anni e in alcuni casi anche più piccoli. Le contestazioni riguardano 21 persone, sette italiani e 14 stranieri, per un totale di 34 denunce per diversi reati, in cinque diversi procedimenti penali aperti da febbraio ad oggi per reati che vanno dalla rissa, alla rapina, al furto, al danneggiamento. ANSA +++ HO NO SALES - DITORIAL USE ONLY +++ o +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Era in fuga da Agrigento verso la Francia il giovane somalo di 28 anni che avrebbe picchiato e ucciso a Palermo il 20enne tunisino Moataz Derbeli, morto dopo 12 giorni di agonia nel Policlinico del capoluogo.

Il pestaggio avvenne il 4 luglio scorso nella centrale via Maqueda, in seguito a una rissa con un venditore ambulante. Al culmine di una violenta lite, pare per motivi legati a debiti di spaccio di sostanze stupefacenti, l’indagato colpì alla testa con un tirapugni la giovane vittima, che cadde a terra battendo violentemente il capo. Il giovane tunisino soccorso dal 118, era stato trasportato in codice rosso al Policlinico, nel reparto di Terapia intensiva, già con riserva sulla vita: morì il 16 luglio.

Gli agenti della squadra mobile, oltre ad avere acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e le testimonianze di quanti avevano assistito alla spedizione punitiva, hanno intercettato l’utenza del somalo in fuga. Dopo Agrigento, la cella telefonica è stata agganciata a Roma. Gli investigatori hanno accertato che il giovane era a bordo di un pullman, diretto a Grenoble, che avrebbe fatto una sosta a Lucca. Così, d’intesa con la squadra mobile locale, il giovane è stato bloccato nella cittadina toscana. Il gip di Lucca ha convalidato il fermo ed ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio preterintenzionale.

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