Il 77% di costa a rischio sparizione, con un 44% circa in condizioni di pericolo elevato, e con il restante 33% in stato di allarme molto elevato, per il quale sono possibili gravi danni agli edifici ma anche alle persone. In estrema sintesi, sono i risultati del nuovo dossier sull’erosione costiera nell’Isola redatto da Legambiente Sicilia, che per spiegare il fenomeno punta il dito su varie cause, a cominciare dagli interventi di artificializzazione e cementificazione, sia legale che illegali.
Dal 2006 al 2021, l’avanzata del cemento nei comuni balenieri è aumentata del 6% e il consumo di suolo costiero sul totale regionale ha raggiunto quota 56,4%, la più elevata d’Italia. Ad aggravare ulteriormente la situazione, sottolinea l’associazione, «concorre sempre di più la crisi climatica e i suoi effetti. La Sicilia è la regione italiana più colpita da fenomeni meteorologici e idrogeologici, tra cui piogge intense e mareggiate che aggravano l’erosione principalmente durante l’inverno».
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