Cinque mesi fa avevano trasmesso la prima richiesta d’aiuto alla Regione sollecitando un piano di emergenza in collaborazione con le Prefetture e la Protezione civile con lo scopo di fronteggiare la siccità che avrebbe messo in rischio l’attività dei centri di dialisi con i loro 3mila pazienti, soprattutto nei piccoli paesi. Di appelli le associazioni, che raggruppano 81 strutture, ne hanno fatti tanti altri, senza però avere ricevuto risposte.
Con l’aumento delle temperature e l’incubo siccità, è probabile, secondo l’associazione Dialisi Sicilia, che ci sia un’ulteriore stretta all’erogazione idrica in territori già in difficoltà nell’Agrigentino, nel Nisseno, nel Trapanese e nella provincia di Palermo. Ad Alcamo (Trapani) l’acqua viene erogata ogni quattro giorni, critica la situazione anche a Lercara Friddi, Adrano, Lentini, Sciacca e Ribera ma nell’elenco ci sono almeno la metà dei 391 Comuni siciliani.
In assenza di un coordinamento pubblico, molti centri di dialisi sono stati costretti a comprare l’acqua a proprie spese con costi esorbitanti pur di non abbandonare i pazienti in cura. “Per le prestazioni dialitiche salvavita l’acqua è fondamentale, stiamo facendo sforzi immani, purtroppo le istituzioni non ci danno ascolto e la situazione è davvero grave», dicono il presidente e il vice presidente dell’Ads, Giuseppe Verde e Livio Marrocco. Per una singola prestazione servono 1.500 litri d’acqua, una struttura che assiste 40 pazienti non può andare al di sotto dei 30 mila litri.
Proprio oggi il governo di Renato Schifani ha ricevuto dalla Protezione civile nazionale il «il via libera al nostro primo piano di interventi da 20 milioni di euro per l’emergenza idrica», che prevede la rifunzionalizzazione di pozzi e sorgenti, l’acquisto e la sistemazione di autobotti, la riparazione di alcune reti di interconnessione. «Il governo regionale - dice Schifani - è consapevole della situazione di emergenza idrica che la Sicilia sta attraversando, per le condizioni climatiche e per la mancata programmazione degli anni scorsi, e per questo motivo siamo quotidianamente sul pezzo. Grazie alla costante e continua sinergia tra i nostri uffici e quelli ministeriali, oltre alla sensibilità dimostrata dal governo nazionale, siamo comunque fiduciosi nella rapida attuazione di interventi che possano mitigare la siccità».
Ma l’Associazione Dialisi fa il suo ennesimo appello: «Bisogna agire in fretta, la vita dei pazienti è in pericolo».
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