Lunedì 23 Dicembre 2024

Cellulari in carcere, anche siciliani tra i 5 detenuti a giudizio nel Casertano

Interno del carcere Lorusso Cotugno delle Vallette in occasione della visita del ministro della Giustizia Paola Severino, Torino, 15 gennaio 2013. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Sono accusati di aver avuto contatti con l’esterno e di aver in uso dei cellulari non consentiti cinque detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per i quali la Procura ha emesso il decreto che dispone il giudizio. Si tratta di persone di origine siciliana e calabrese. Durante l’indagine - partita nel 2020 dopo il ritrovamento dei cellulari da parte della polizia penitenziaria - vennero disposte delle intercettazione grazie alle quali gli investigatori sono riusciti a identificare tutti i detenuti coinvolti. L’attività investigativa è stata chiusa mesi fa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha richiesto il rinvio a giudizio dei detenuti davanti al giudice per le indagini preliminari. Il difensore di tre imputati, avvocato Librace, però, ha posto una questione preliminare, ritenendo che il reato per il quale si procedeva, l’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, non doveva passare per l’udienza preliminare ma attraverso decreto di citazione a giudizio, così come previsto dal Codice di rito; gli atti sono così tornati in Procura per il decreto di citazione a giudizio. Questo processo sul ritrovamento di cellulari in carcere è l’ennesimo ad essere celebrato in Campania, dove nelle diverse carceri, quasi settimanalmente, la polizia penitenziaria sequestra dietro le sbarre cellulari e droga, che sempre più spesso vengono introdotti con droni.

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