«Palermo non è il Far West, noi ci siamo sempre», lo dice scandendo bene le parole il generale di brigata Luciano Magrini, da tre mesi comandante provinciale dei carabinieri, subito alle prese con la lotta contro la movida violenta e il rigurgito di microcriminalità che imperversa nei quartieri, specialmente in quelli del centro storico. Non sottovaluta le richieste dei cittadini che chiedono una maggiore sicurezza, né i pericoli che possono derivare da una situazione del genere, ma rispedisce al mittente l’immagine di una città in preda a bande impazzite che fanno quello che vogliono.
«Sì, quello che è accaduto è grave, ne siamo consapevoli. Non è stata una semplice lite, c’è stato un salto di qualità perché è stata usata una pistola, ma la risposta sarà adeguata e in tempi rapidi, così come in altre occasioni. Restando a quest’ultimo episodio di via La Lumia, posso dire che abbiamo indagato per ricostruire la vicenda e chi ha sparato sarà identificato».
L’allarme però è reale, tanti residenti di via Isidoro La Lumia, e non solo, invocano maggiori controlli e interventi drastici. «È normale che rimangano più impresse le notizie di cronaca che i risultati ottenuti nella repressione dei reati. Che non sono aumentati rispetto all’anno scorso e sono in linea con il numero di quelli registrati in altre grandi città. La realtà palermitana è uguale a quella di Napoli, Roma o Milano, se non addirittura migliore...».
Movida violenta, furti e spaccio di droga, ma anche reati ben più gravi, il comandante Magrini assicura il massimo impegno: «Nel giro di pochi giorni abbiamo trovato i colpevoli dell’omicidio del cameriere algerino Boudjemai e sempre in pochi giorni, in precedenza, avevamo individuato, anche grazie alle telecamere, gli autori dello stupro di gruppo del Foro Italico. E poi siamo intervenuti con una serie di arresti nei confronti di uomini che avevano usato violenza contro le donne ma anche per stroncare gli assalti ai bancomat, un fenomeno che, al momento, sembra in frenata, oltre all’attività quotidiana per combattere il traffico e lo spaccio di droga, i furti e le rapine. Si tratta di successi investigativi che rappresentano il frutto di uno sforzo corale che avviene senza gelosie e si propone di garantire la maggiore sicurezza possibile ai cittadini».
Per il generale «non c'è un problema di quantità di uomini sul territorio. Ovviamente si può sempre fare di più e non ci tiriamo indietro ma la lotta deve coinvolgere tutti, noi operatori e anche i cittadini che devono segnalare e denunciare chi viola le regole del vivere civile».
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