Giovedì 19 Dicembre 2024

Dal Veneto all’Austria, passando per il lago di Barcis: la fuga dell'omicida

Le tracce della Punto nera di Filippo Turetta: Vigonovo in provincia di Venezia dove c'è la casa della famiglia Cecchettin, Fossò in provincia di Venezia nella cui zona industriale sono state trovate macchie di sangue, località Ospitale sulla 58 di Alemagna, nella direzione da Cortina a Dobbiaco, dove l'auto è stata rilevata, nell'area compresa nel triangolo Pordenone-Treviso-Belluno dove è stata di nuovo rilevata da sistemi elettronici, infine Barcis ini provincia di Pordenone dove è stato ritrovato il cadavere della ragazza. La Punto nera non è stata ancora ritrovata, proseguono le ricerche intorno al lago e nelle zone circostanti. GOOGLE +++NO SALES+++

Da Vigonovo a Lienz. Dal Veneto all’Austria, passando per il lago di Barcis, in Friuli Venezia-Giulia, dove è stato trovato il cadavere della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. La fuga di Filippo Turetta è stata immortalata dalle telecamere delle strade percorse alla guida della sua auto. Per una settimana intera la targa della Grande Punto nera ha fatto il giro di social e televisioni, in un accorato appello globale a segnalare la presenza del mezzo a chiunque lo riconoscesse. L’ultimo frame è arrivato dall’Austria dove domenica scorsa i sistemi di controllo stradale hanno fotografato il passaggio della Grande Punto a Lienz e in Carinzia. Al momento non ci sono elementi del rientro in Italia. La fuga del presunto omicida è partita da Vigonovo, il paesino a due passi da Padova dove sabato scorso le telecamere di un’azienda hanno registrato l’aggressione contro Giulia che prima cerca di fuggire e poi viene caricata con violenza all’interno dell’auto. Per ricostruire il tragitto percorso da Turetta sono stati fondamentali i video delle telecamere del Piancavallo, in provincia di Pordenone, che hanno immortalato il veicolo nella notte tra sabato e domenica. L’ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva. Pochi minuti dopo, il passaggio dell’utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo. Il veicolo ha proseguito poi fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria - e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari - l’auto è scesa a Barcis, percorrendo l’arteria lungolago e poi transitando lungo l’intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais. C’è poi una registrazione in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone, in provincia di Belluno. Questa è una zona particolarmente impervia caratterizzata da burroni di notevole altezza. Da quelle località la Grande Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese tanto che viene segnalata domenica mattina alle 9.07 tra Cortina e Dobbiaco, nella zona delle Dolomiti di Sesto. Lo stesso giorno il mezzo è segnalato in Austria in direzione della Carinzia. Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione l’auto - che non è stata ancora trovata - abbia scelto un itinerario piuttosto ‘insolitò e tortuoso per raggiungere la zona del Bellunese da Vigonovo. Se la meta fosse stata chiara sin da subito, infatti, invece di proseguire verso Caneva l’utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato. Nella foto le tracce della Punto nera di Filippo Turetta

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