
C'erano anche le estorsioni tra le attività principali degli uomini della cosca di Resuttana che sono stati arrestati nell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Palermo e dalla sezione investigativa della Sco, su delega della Direzione distrettuale antimafia.
A denunciare la richiesta di pizzo ai carabinieri era stata la titolare di una ditta di costruzioni che, a dicembre dell'anno scorso, aveva un cantiere aperto in via Laurana. L'imprenditrice aveva riferito che un uomo con una felpa, a bordo di un ciclomotore elettrico, si era avvicinato a un operaio rivolgendogli le seguenti parole: «Digli al tuo principale che si cerca l'amico». Un chiaro segnale per costringere la titolare della ditta a mettersi in regola, così come imponevano i mafiosi.
Il giorno dopo, però, la donna aveva presentato un'altra denuncia, questa volta alla Squadra mobile, perché lo stesso uomo si era recato al cantiere per la seconda intimidazione: «Digli al
tuo capo che li guardiamo», era stata la minaccia indirizzata a un dipendente in modo che potesse portare l'ambasciata a chi di dovere.
Secondo i magistrati della Dda, l'esecutore materiale delle richieste estorsive sarebbe stato Antonino Fontana, uno degli indagati «il quale aveva evidentemente agito su mandato dei pregiudicati mafiosi Carlo Giannusa e Mario Napoli (nella foto), componenti di sicuro rilevo della famiglia mafiosa di Resuttana», scrive il gip Fabio Pilato nella sua ordinanza.
I mafiosi, però, si lamentavano perché nonostante le loro pressioni e gli avvertimenti nessuno degli imprenditori si sarebbe presentato per pagare: «L'altro giorno ci sono andato, ma non viene nessuno», diceva Fontana a Napoli, entrambi finiti in manette nel blitz.
15 Commenti
Loki
15/11/2023 20:54
spero che abbiano un sacco di tempo per guardare il mondo e i lavoratori da dietro le barre.
Carli
15/11/2023 22:00
Ma che c'è da commentare
Robin
15/11/2023 22:16
Vigliacchi ominicchi, lei grandissima persona
Emanuela
15/11/2023 22:42
Bravissimi questi nuovi imprenditori!!!
Rosario
16/11/2023 04:11
Bravi gli imprenditori. Adesso una pena esemplare e l'esercito che guarda i cantieri.
Bene
16/11/2023 04:31
Benissimo l'imprenditrice che ha fatto arrestare i criminali e ottimo lavoro delle forze dell'ordine. Speriamo che adesso passino almeno una decina d'anni dietro le sbarre.
mariano
16/11/2023 16:31
........10 mi sembrano pochini !
Giovanni
16/11/2023 05:31
Alzarsi la mattino ed andare a lavorare no? Vi fa schifo il sacrificio ? Vi fa schifo una vita onestà e tranquilla che vi fa dormire la notte sereni senza nessuno che suona il campanello?
Tanino
16/11/2023 06:15
Bravi ai commercianti e imprenditori che denunciano, questa è l unico modo per non essere assoggettati a questa gentaglia. INASPIRIAMO ANCORA LE PENE. Grazie alle forze dell ordine
Nicolò
16/11/2023 06:15
Ma sono sempre gli stessi ma come fanno a essere sempre fuori?
Indignato
16/11/2023 06:49
Esatto, è questo il vero problema...chi delinque ha l'incentivo a farlo perché sanno che dopo poco sono sempre fuori. Questo purtroppo è il grande problema, non esiste certezza della pena
mariano
16/11/2023 16:34
il punto è proprio questo, la prima volta una pena superiore a 10, le seconda dovrebbero uscire dopo che hanno festegiato a l'Ucciardone gli 85 anni
Rino
16/11/2023 07:37
Confidiamo nella giustizia.
roberto
16/11/2023 10:11
non capisco quelle persone che mettono il pollice in giù (mi piacerebbe vederli in faccia) DENUNCIATE SEMPRE W le forze dell'ordine
Robin
16/11/2023 10:52
io lo so chi sono, l'ho scritto prima, vigliacchi e ominicchi
Jago
16/11/2023 19:35
Lei pensa forse che quei due non possano avere parenti prossimi? O aficionados?
Obermann
16/11/2023 10:18
Tutto sommato non sarebbe poi così difficile eliminare il cancro della mafia. Basterebbe che tutti gli imprenditori denunciassero sempre e che lo Stato, una volta accertate le colpe, mettesse in galera per sempre, for good, questi parassiti.
Gaspare
16/11/2023 19:31
Per i mafiosi occorrerebbe ripristinare la pena di morte.
Angelo
16/11/2023 14:39
Una nuova generazione di imprenditori, ormai strenuamente sostenuti dalle diverse associazioni anti racket, oltre che dalle tante persone per bene, ormai tutte interconnesse, con un livello di attenzione collettiva che si è incommensurabilmente incrementato. Rispetto ad un ventennio fa, è avvenuta una bella rivoluzione culturale.
Ale
17/11/2023 09:46
Esatto, il problema è culturale così come la sua soluzione. Questi imprenditori che hanno denunciato sono dei grandi. Per gli estorsori invece ci vuole solo galera, hanno sempre rovinato l'economia della nostra isola e non solo... infami.
Jimbo
16/11/2023 16:44
Complimenti agli imprenditori e alle imprenditrici che denunciano il pizzo che chiedono queste fecce umane. Denunciate, solo così possiamo estirpare il cancro mafioso dalla nostra terra.. auspico che buttino le chiavi per sempre!
Giuseppe
17/11/2023 09:22
Ormai si è innescato il meccanismo della denuncia invece della sottomissione,bene. In medicina si direbbe "l' antibiotico comincia a fare effetto"