Traffico di migranti e caporalato, maxi operazione in tutta Italia: controlli anche a Marsala e Mazara
Contrasto al fenomeno delle sfruttamento del lavoro connesso all'immigrazione illegale. Gli investigatori della squadra mobile di otto province italiane, coordinati dal Servizio centrale operativo questa mattina (10 novembre) hanno effettuato numerose perquisizioni, controlli e verifiche nei confronti di soggetti, esercizi commerciali e basi logistiche riconducibili allo sfruttamento della manodopera di cittadini extracomunitari irregolari. L’operazione, che vede coinvolta la provincia di Trapani, ha interessato anche le province di: Barletta-Andria-Trani, Cuneo, Foggia, Latina, Matera, Prato e Reggio Calabria. Per quanto riguarda Trapani sono stati effettuati controlli in tutta la provincia, con particolare riferimento alle aree comprese tra Marsala e Mazara del Vallo, dove il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione illegale è presente nei più diversificati settori commerciali e imprenditoriali. L'attività degli investigatori è stata mirata a effettuare controlli in diversi punti di raccolta di lavoratori stranieri irregolari, destinati a svolgere, illegalmente, giornate lavorative in aziende agricole, opifici o esercizi commerciali, frequentemente riconducibili a cittadini stranieri. Nell'operazione sono stati impiegati su tutto il territorio nazionale oltre 300 operatori della polizia di Stato. Tra loro il personale delle squadre mobili delle province interessate, con il supporto delle Sisco, dei reparti prevenzione crimine e di alcune unità di elicotteristi, insieme al personale specialistico delle Asl e dell’Ispettorato del lavoro. In provincia di Prato, l’operazione si è concentrata in diverse aree, tra le quali il “Macrolotto” ed il “Macrolotto II”, dove già in passato la polizia ha individuato aziende, gestite da imprenditori cinesi che vivono in zona, dediti allo sfruttamento del lavoro sia di cittadini cinesi che centro-africani. In provincia di Latina, controlli in diversi esercizi commerciali del capoluogo, gestiti da nordafricani, dove sono impiegate maestranze extracomunitarie, e l’area territoriale di Cisterna di Latina, dove si trovano diverse aziende agricole che avrebbero fatto ricorso a forme di sfruttamento del lavoro. In provincia di Cuneo, i controlli sono stati indirizzati nei luoghi utilizzati dai lavoratori illegali per raggiungere le aziende presenti nell’area dell’Albese. In provincia di Foggia individuati diversi siti rurali dove il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione clandestina ha visto il reclutamento di extracomunitari sottoposti a turni e condizioni di lavoro degradanti. Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sono state controllate aziende agricole nei territori di Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia e dell’agro andriese, luoghi in cui insistono ampie aree rurali in cui viene sfruttato il lavoro irregolare di maestranze extracomunitarie. In provincia di Reggio Calabria, le operazioni hanno interessato, tra le altre cose, attività commerciali ed aziende agricole della piana di Gioia Tauro, alcune delle quali gestite irregolarmente da cittadini stranieri. I controlli sono stati indirizzati anche nelle aree ove dimorano molti stranieri in attesa di permesso di soggiorno. In provincia di Matera, le attività hanno interessato sia aziende manifatturiere, limitrofe ai centri urbani, che insediamenti ubicati nelle aree di campagna di Policoro. Il bilancio finale: 13 persone arrestate; 1673 persone identificate; 264 con precedenti penali; 636 veicoli controllati; 27 posti di controllo; 34 perquisizioni; 13 denunciati. E ancora sequestrati: oltre 40 chili di marijuana e 116 grammi di cocaina.