La furia del ciclone Ciaran si abbatte sulla Toscana, 6 morti e dispersi: si rivive la paura dell'alluvione di Firenze di 57 anni fa
Venti fino a 150 chilometri orari e piogge mai così forti in Toscana da almeno mezzo secolo. La tempesta Ciaran arriva in Italia, portando morte, fango e allagamenti. E la regione, alla vigilia dell’anniversario dell’alluvione di Firenze nel 1966, rivive la paura di 57 anni fa. L’acqua ha invaso strade e case, allagato ospedali, fabbriche, centri commerciali e rotto argini dei fiumi stavolta nei territori di Prato, Pistoia e Pisa così come a Campi Bisenzio: il bilancio tracciato dal governatore Giani è al momento di sei vittime, tra le quali un uomo rimasto folgorato mentre cercava di staccare la corrente elettrica nella cantina della sua abitazione, e due dispersi. Oltre 20 mila persone sono invece rimaste al buio per diverse ore e in alcuni comuni manca l’acqua dopo i danni provocati alla rete elettrica e alle tubature mentre protezione civile, vigili del fuoco e militari sono stati alle prese con i soccorsi e l’evacuazione di centinaia di sfollati. Il governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per dodici mesi e la premier Giorgia Meloni ha annunciato lo stanziamento di «cinque milioni di euro per le misure più urgenti». Ma ancora una volta il disastro si ripercuote inevitabilmente anche sul tessuto economico delle zone colpite: Confindustria parla di «danni ingentissimi» al sistema produttivo in quelle aree. L’allerta prosegue almeno fino a tutto il weekend, perché dopo una breve tregua la nuova perturbazione del fine settimana, forse meno intensa, imperverserà in tutto il Centronord. Il livello di attenzione resta quindi alto anche in Friuli e Sardegna, dove la velocità dei venti scatenati dal ciclone ha sfiorato anche i 150 chilometri orari, e in Lombardia dove per ora il fiume Seveso ha retto mentre è esondato il Lambro in provincia di Monza e il lago di Como ha superato gli argini. Nel Veneto alcune famiglie che abitano nelle aree golenali del Piave non rientreranno ancora nelle proprie case e continuano le ricerche del vigile del fuoco disperso mentre affrontava la tempesta. La Liguria dichiarerà a breve lo stato di emergenza: tre persone a Genova sono rimaste ferite, una in modo grave, dopo essere state travolte dalle onde mentre facevano video della mareggiata o camminavano in zone pericolose a ridosso del mare. Ad essere sorpresi, per fortuna senza gravi conseguenze, sono stati anche i turisti della piazzetta di Portofino messi in fuga da un’onda anomala. Soccorsi e interventi si sono concentrati in queste ore però soprattutto in Toscana: oltre 150 persone in gravi difficoltà sono state messe in salvo nella sola area intorno a Prato e nella città, rimasta isolata per molto tempo, «sono caduti 155 millimetri di pioggia in poche ore, un evento che da quel che sappiamo non accadeva da almeno due secoli», ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni precisando: «Sapevamo che sarebbe piovuto tanto, avevamo un allerta arancione e una gialla, non è per accusare, ma pensate che cosa può voler dire quello che è successo, di cui non c’è memoria neppure fra gli anziani». Dal canto suo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha specificato che «la tipologia di allarme viene decisa dai tecnici competenti: se hanno dato quel tipo di allarme, arancione, è perché le condizioni atmosferiche presentavano l’allarme arancione». Quarrata è invece il Comune più colpito nella provincia di Pistoia, dove alle famiglie di sfollati sono state aperte le porte della villa medicea de La Magia, patrimonio Unesco. Il territorio del Fiorentino in cui si è registrata la situazione più grave è invece Campi Bisenzio, dove la gente si è accampata sui tetti delle abitazioni per mettersi in salvo e chiedere aiuto prima dell’arrivo degli elicotteri in soccorso. L’incubo del ciclone Ciaran - che si sta spostando sempre più ad est - potrebbe terminare lunedì, quando la tempesta si andrà esaurendo lasciando un flusso mite e umido da sud che potrebbe portare altre piogge, che si spera siano meno intense.