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Rimosso il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre, aperta un'inchiesta

Strada riaperta al traffico. Si lavora per accertare la dinamica dell'incidente: tra le prime ipotesi un malore dell'autista, sull'asfalto non ci sono segni di frenata

Si sono concluse stamattina verso le 6 le operazioni di rimozione del bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre. Oltre 60 i pompieri impegnati con oltre 20 mezzi. Con la rimozione del mezzo è ripresa alle prime luci dell’alba la circolazione nell’area.

La Procura della Repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul terribile incidente del pullman a Mestre, costato la vita a 21 persone. Nelle prossime ore verrano analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia, per capire meglio la dinamica dello schianto. Sul logo del disastro è giunto in serata anche il procuratore capo, Bruno Cherchi. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. Dai primi rilievi emerge che il bus è precipitato da oltre dieci metri, un volo dopo avere urtato violentemente la doppia barriera di protezione del cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l'autostrada A4. Il pullman ha sfondato la prima protezione fatta da un guard rail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale. Poi si è schiantato giù, capovolgendosi, e finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre incendiandosi. Ora è il tempo del dolore. Ma gli inquirenti sono già al lavoro per capire le cause. La polizia stradale sta effettuando i rilievi: c'è da verificare la traiettoria della caduta, le condizioni del manto stradale. Segni di frenata sull'asfalto pare non ce ne siano. E per ora il malore sembra l'unica spiegazione ad una tragedia inspiegabile.

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