Una scena apocalittica: la barriera del cavalcavia divelta, un pullman finito giù sulla ferrovia che prende fuoco, le urla di chi assiste alla tragedia e di chi a bordo resta intrappolato tra le lamiere accartocciate e in fiamme.
«Ventuno morti», comunica la prefettura in serata: al bilancio della tragedia si aggiungono 15 feriti. Una strage in un incidente che funesta Mestre verso sera.
«È appena caduto un autobus dal ponte, un disastro», urla una testimone mentre riprende col telefonino la scena dell’incidente appena avvenuto.
Per chi era a bordo difficile avere scampo, il bus si è infatti incendiato: le fiamme si sono propagate dopo il terribile impatto, forse generate dall’esplosione del serbatoio del pullman che conteneva metano e poi alimentate dallo stesso gas. Un bus Ncc nuovo di zecca, noleggiato da un campeggio di Marghera per i suoi ospiti, che probabilmente proveniva da Verona e trasportava una quarantina di turisti, tra loro anche dei bambini. È della flotta della società la Linea che collega il camping a Venezia.
I vigili del fuoco hanno lavorato contro il tempo per spegnere le fiamme che non hanno reso agevoli i soccorsi. Sul posto sono subito state fatte convogliare le ambulanze di tutto il territorio, decine le auto delle forze dell’ordine.
L’Usl 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle «grandi emergenze» che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali ed il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.
La dinamica è ancora da accertare ma dai primi rilievi emerge che il bus è precipitato da dieci metri, un volo dopo avere urtato violentemente la doppia barriera di protezione del cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4. Il pullman ha sfondato la prima protezione fatta da un guard rail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale. Poi si è schiantato giù, capovolgendosi, e finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre incendiandosi.
«Ci sono tanti troppi morti», dice un vigile del fuoco impegnato sulla scena del disastro. Di tragedie ne ha viste ma la scena che si presenta ai soccorritori, il mezzo in fiamme, le grida, le lamiere accartocciate, fa presagire il peggio. Alcuni cadaveri vengono recuperati e vengono portati nelle camere mortuarie degli ospedali. Alle ore 21.30 si contano 12 feriti ma anche almeno 4 dispersi. Ci sono anche due bambini tra le 21 vittime al momento accertate nell’incidente. I corpi dei due bimbi, si apprende da fonti delle forze dell’ordine, sarebbero già stati recuperati.
La tragedia scuote anche la politica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime «il più profondo cordoglio per il grave incidente avvenuto a Mestre: il pensiero va alle vittime e ai loro famigliari e amici. Sono in stretto contatto con il sindaco Luigi Brugnaro e con il ministro Matteo Piantedosi per seguire le notizie su questa tragedia».
Il sindaco Brugnaro proclama il lutto cittadino per «l’immane tragedia che ha colpito questa sera la nostra comunità e in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole».
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa parla di «drammatiche immagini» e riserva il suo pensiero «alle famiglie delle tante vittime e dei numerosi feriti». Ora è il tempo del dolore. Ma gli inquirenti sono già al lavoro per capire le cause. La polizia stradale sta effettuando i rilievi: c’è da verificare la traiettoria, eventuali segni di frenata, le condizioni del manto stradale. Per ora tutte le ipotesi sono aperte, dal malore improvviso al colpo di sonno fino ad un possibile guasto.
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