Venerdì 27 Dicembre 2024

Legambiente: così cemento e inquinamento danneggiano sempre di più la Sicilia

Cresce l’impatto dell’illegalità ambientale lungo le coste e nei mari italiani. Ma aumenta in maniera significativa anche l’attività di controllo svolta dalle Capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine. Anche quest’anno i numeri del dossier «Mare Monstrum» presentati da Legambiente, restituiscono una «fotografia» puntuale dei principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere. «Anche Legambiente Sicilia - dice la direttrice Vanessa Rosano - è costantemente impegnata in attività di monitoraggio e di volontariato, come quelle svolte grazie a Goletta Verde e i circoli territoriali che vanno dalla dal monitoraggio degli scarichi illegali e la mala depurazione alla denuncia del cemento illegale, o il monitoraggio del beach litter con la campagna Spiagge e fondali puliti». I dati che riguardano la Sicilia confermano la necessità, afferma Legambiente, di uno sforzo «decisamente più concreto da parte dei governi nazionale, regionale e dei Comuni». Unica nota positiva riguarda il mare inquinato, dove l’Isola è scesa di due posizioni rispetto al 2021». Il 48,7% dei reati è stato accertato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale nazionale, seguita da Puglia (2.492 reati) e Sicilia (2.184). La classifica regionale dei reati nel ciclo del cemento vede al primo posto la Campania, con 1.727 illeciti penali, pari al 16,7% del totale nazionale. Al secondo posto si colloca la Puglia, con 1.282 reati (12,4%) e al terzo la Sicilia, con 1.047 reati (10,1%). La Sicilia con 336 reati scende di due posizioni (quinta) rispetto alla classifica del 2021. Nel 2022 sono state oltre 400 le tonnellate complessive di prodotti ittici sequestrate, quasi 1.097 chilogrammi al giorno: la Sicilia primeggia, con oltre 129 tonnellate. A guidare la classifica regionale con 151 reati è il Lazio, che era in terza posizione nel 2021, seguito dalla Sicilia con 141 reati (ottava nel precedente Rapporto) e dalla Puglia con 134 reati.

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