Si sono salvati in due da quel treno che nel buio è arrivato a 160 chilometri l’ora, spazzando via cinque colleghi a Brandizzo, nel Torinese. In sette erano intenti a cambiare alcuni metri di binari vicino alla stazione, e loro, di 44 e 52 anni, non sono nemmeno stati sfiorati, perciò sono rimasti illesi. Ma stanno male: sono sotto shock e dopo la visita in un’ambulanza accorsa sul posto sono stati portati già nella notte in ospedale nella vicina Chivasso. Presi in carico dal pronto soccorso, in compagnia ciascuno di un familiare, sono stati assistiti dal punto di vista psicologico dal personale dell’Asl To4. Tra i primi a sentire il loro racconto c’è stato il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che ha annunciato il lutto cittadino, in ospedale col sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni. Come si legge online sul quotidiano La Stampa, uno dei superstiti Girardin Gibin, si è accorto del pericolo all’ultimo: «Ho sentito il treno arrivare, ho alzato lo sguardo e l’ho visto. Ho fatto appena in tempo a lanciarmi istintivamente di fianco». La fortuna di Antonio Massa, di Grugliasco (Torino), dipendente di Rfi, è stata invece di trovarsi in quel momento su un altro binario, intento a scrivere. I due sindaci dalle loro parole non sono riusciti a ricostruire l’accaduto: «Ci hanno detto poco. Saranno i rilievi, le autorità che dovranno stabilirlo». Del resto dalle testimonianze di alcuni residenti vicini alle ferrovia le parole raccolte sono di «un forte boato, quasi a pensare che fosse crollato il ponte». Lo stesso rumore fortissimo sentito da un gruppo di adolescenti ai giardinetti vicini. Davanti all’ospedale, senza però entrare, è passato Aboubakar Soumahoro, deputato e componente della commissione lavoro della Camera, per mostre solidarietà agli operai illesi. «Nelle prossime ore - ha detto - presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dei trasporti ha poi annunciato -. Ogni volta che una lavoratrice o un lavoratore perdono la vita - ha sottolineato - crollano le fondamenta della nostra Repubblica». Nella struttura sanitaria però hanno trovato cure anche altri due uomini, i due macchinisti che stavano in cabina nel treno, uno alla guida e l’altro ad assistere, di 30 e 51 anni. Non hanno subito lesioni nell’incidente, ma hanno riportato un forte shock per l’accaduto, tale da indurre i medici a trattenerli in ospedale come gli operai. Le dimissioni per tutti e quattro sono arrivate nel tardo pomeriggio.