Lunedì 23 Dicembre 2024

Il post di una delle vittime dell'incidente ferroviario: mentre saldavo è apparso un crocifisso

Michael Zanera

Per qualcuno, a leggerla oggi, è stata una premonizione. Una casualità secondo altri. Resta il fatto che quella piccola croce che si vede su una foto scattata da Michael Zanera, 34 anni, uno degli operai morti a Brandizzo, nel Torinese, travolto da un treno mentre lavorava di notte insieme agli altri colleghi, sta facendo il giro del web, diventando virale. Si tratta di un post che Zanera, che spesso raccontava il suo lavoro di saldatore iniziato nel 2019, proprio sui social, ha pubblicato ieri notte, poco prima di morire sul suo canale Tik Tok. «È la prima volta che mi succede, mentre saldo la rotaia mi è uscito il crocifisso. Dio mi vuole dire qualcosa sicuramente, nonostante lo richiamo tutti i giorni ultimamente, perché non è un bel periodo per me», aveva scritto in una storia, con lo scatto di quel crocifisso che appare sulle rotaie, rosse dell’incandescenza della saldatura. In sottofondo la musica e le parole di “The power of love”, il potere dell’amore, dei Frankie Goes to Hollywood. Oltre centomila visualizzazioni sotto quell’ultimo messaggio, in cui Zanera aveva accennato a un momento difficile che stava passando. Già, lui che per il suo compleanno ad agosto aveva chiesto su Facebook donazioni per una onlus. «Per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Torino: ho scelto questa organizzazione perché il suo obiettivo è molto importante per me. Prevenire è vivere», scriveva. Che vivesse un momento particolare lo si intuisce anche da un altro suo messaggio della mattina prima del drammatico incidente: «Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori», aveva scritto citando una frase attribuita a Jim Morrison. A un’amica aveva confidato che gli sarebbe piaciuto andare a trovarla. Una promessa mai mantenuta come ricorda in un messaggio che Anna Maria, distrutta dal dolore, rivolge all’amico che oggi non c’è più: «Ti ricordi? dicevi che volevi venire a Ischia - scrive - Non si può morire così, povero angelo». Quel crocifisso contornato dal rosso del calore e del lavoro di Michael incuriosisce, fa pensare anche chi non è credente. Qualcuno lo afferma: «Io che sono ateo rifletto tanto su questo post... Povero ragazzo». Per altri «questo post fa venire i brividi e la pelle d’oca. Spero che dove ti trovi adesso Dio ti dia le risposte e la pace». Un segno quella foto, «probabilmente una benedizione perché portavi il nome di un angelo». Michael aveva perso entrambi i genitori e l’amico Francesco lo saluta per l’ultima volta così: «Ora potrai riabbracciare il tanto amato papà e la tua cara mamma».

leggi l'articolo completo