La dinamica dei fatti è ancora da appurare, ma ci sono pochi dubbi sulla tragedia che si è consumata a Rimini. Un cinquantenne, originario di Catania, Gioacchino Leonardi, guardia giurata attualmente impiegato come vigilante sulla spiaggia, ha sparato alla moglie Svetlana Ghenciu, 48 anni, moldava, dipendente di un panificio. Dopo aver ucciso la donna si è poi suicidato con la stessa arma.
A rendere ancor più straziante il dramma, il fatto che a scoprire i corpi è stato il figlio adolescente. Il giovane, che aveva trascorso il fine settimana a casa dalla fidanzata, ha trovato la porta di casa chiusa e ha chiamato i genitori al telefono. Non ottenendo risposta, ha chiesto aiuto ad alcuni condomini per riuscire ad entrare nell'appartamento, chiuso dall'interno, forzando la porta d'ingresso. Una volta in casa, la scoperta dei corpi senza vita rinvenuti nella camera da letto. Gioacchino Leonardi aveva in mano la pistola, regolarmente detenuta con cui avrebbe ucciso la moglie prima di far fuoco contro se stesso.
Il sostituto procuratore, Annadomenica Gallucci, ha disposto l'autopsia sui corpi. Da una prima analisi sembra che la morte della coppia risalisse ad almeno due giorni prima. Sorpresa e sgomento nel quartiere e nello stabile dove marito e moglie hanno abitato in questi anni. Non erano state percepiti liti, secondo quanto raccontato dai condomini, né segnali che facessero presagire un simile epilogo.
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