Giovedì, 23 Marzo 2023
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NOVARA

Il giornalista Trivulzio trovato morto dopo sette mesi: il corpo era mummificato

Ha lavorato come free lance per diverse testate. Da giovane era stato pilota automobilistico. Aveva 83 anni, il decesso, secondo i primi accertamenti, è avvenuto per cause naturali
Sicilia, Cronaca
Il giornalista Pier Attilio Trivulzio

È stato trovato morto dopo sette mesi, in un appartamento di Novara, Pier Attilio Trivulzio, giornalista milanese in pensione, di 83 anni. Il decesso, secondo i primi accertamenti, è avvenuto per cause naturali. I vigili del fuoco sono entrati nell’abitazione di corso Trieste, nella zona est della città, e hanno scoperto il corpo senza vita, ormai mummificato. Sul posto anche il personale della questura e il medico legale.

Nella città piemontese Trivulzio non aveva parenti o amici. Era invece molto conosciuto in Lombardia. Trivulzio aveva collaborato come free-lance con testate come L'Espresso, La Notte, Il Giorno, l’Ansa, il settimanale brianzolo Il Cittadino. I colleghi ricordano Pat come un cavaliere solitario perennemente affamato di scoop: infaticabile, energico, determinato, talvolta poco oculato nella gestione di materiali scomodi o scottanti. Gli angoli oscuri degli anni di piombo e (in tempi più recenti) la 'ndrangheta erano stati i suoi terreni di caccia. L’altra sua grande passione era l’automobilismo, che fra i giornalisti gli aveva fatto guadagnare l’affettuoso soprannome di Pistone. Aveva avuto un passato come pilota e all’autodromo di Monza - da cui mandava all’Ansa le sue corrispondenze ai tempi in cui si dettavano i pezzi ai dimafonisti - era praticamente di casa. Nel 2000 affiancò il campione di rally Luciano Dal Ben nella battaglia per salvare dalla demolizione le due curve sopraelevate, scrivendo articoli e comunicati che resero virale la sua petizione.

I conoscenti affermano che la sua attività di free-lance, nonostante la quantità di servizi che riusciva a produrre e a far pubblicare, lo avesse praticamente condannato a una cronica scarsità di denaro. A Novara, dopo tanta precarietà, aveva trovato un tetto e un rifugio, ma aveva dovuto lasciare in Lombardia le sue amicizie. Ed erano in tanti a chiedersi che fine avesse fatto.

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