Nel mese di marzo si sono resi colpevoli di decine di furti nella provincia di Messina. Si tratta di cinque palermitani, che erano specializzati soprattutto nella sottrazione da auto parcheggiate di catalizzatori di scarico. Tra Patti, Librizzi, Sant'Agata di Militello, Capo d'Orlando e Capri Leone, in 17 giorni, dal 9 al 26 marzo, ne hanno rubati ben 24. Talvolta, hanno portato con loro anche utensili da lavoro, oggetti personali e una motosega.
I carabinieri della Compagnia di Patti, dopo accurate e dettagliate indagini, sono riusciti a risalire alla banda. Si tratta di cinque palermitani di età compresa tra i 21 i 38 anni, che sono ora accusati di molteplici furti aggravati. I militari hanno dato esecuzione per loro ad un'ordinanza emessa dal Gip di Patti, su richiesta della Procura, di misura cautelare agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Sui cinque palermitani pendono gravi indizi di colpevolezza, che i carabinieri hanno raccolto grazie ad attività tecniche e all'analisi di filmati di videosorveglianza. A quanto pare ci sarebbero altri complici che non sono ancora stati individuati.
Per recarsi nei luoghi in cui i ladri agivano, gli indagati utilizzavano veicoli a noleggio e agivano solo in ore serali e notturne, individuando marmitte da cui trarre maggior profitto possibile in termini di metalli preziosi, come il palladio, il rodio e il platino, altamente quotati e facilmente negoziabili in circuiti e mercati paralleli. Gli indagati sono adesso ai domiciliari con il braccialetto elettronico in attesa di giudizio e a disposizione dell'Autorità giudiziaria.
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