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Dagli antidolorifici agli antipiretici, Federfarma: «Carenza anche in Sicilia ma nessun allarme»

Farmacisti

Carenza di farmaci in tutta Italia. A confermarlo è Federfarma che nelle ultime ore ha sottolineato la crescente indisponibilità di alcune categorie di medicinali che si sta registrando su tutto il territorio nazionale. Un primo allarme era stato lanciato alle istituzioni già in estate, ma adesso con l'arrivo dei primi mali stagionali ecco riproporsi il tema.

Quali farmaci scarseggiano

I farmaci che scarseggiano sono quelli di uso comune, in particolare antidolorifici e antinfiammatori, dovuto ad un maggior utilizzo di questi prodotti per il trattamento domiciliare dei sintomi del Covid. L’aumento delle richieste si somma agli effetti della crisi internazionale che penalizzano tutta la filiera del farmaco, causando evidenti disagi per i pazienti. Mancano infatti alcuni principi attivi e anche i materiali necessari per il confezionamento dei prodotti farmaceutici come il vetro delle fiale, la pellicola di alluminio che chiude il blister o la plastica conformata per alloggiare le compresse. A tutto ciò, fa sapere Roberto Tobia segretario nazionale Federfarma, "si aggiunge il problema dell’aumento dei costi dell’energia e del caro carburante che inevitabilmente si riversano sulle imprese produttrici e sulla catena distributiva. Prima in Italia arrivavano più scorte di medicinali con i camion, adesso si tende a raggruppare insieme più spedizioni per risparmiare".

La situazione in Sicilia

"La situazione siciliana è uguale al resto d'Italia e d'Europa ma non c'è un vero allarme. Le motivazioni della mancanza di alcuni farmaci, quali antiinfiammatori e antipiretici, sono diverse. Intanto occorre fare una distinzione tra carenza del principio attivo e dei materiali di confezionamento. Nel primo caso occorre ricordare che molte sostanze sono prodotte in Paesi come Cina e India che hanno subito lockdown e restrizioni a seguito del Covid, con chiusure di fabbriche e rallentamento della macchina produttiva. L'Italia - afferma Tobia - dovrebbe smarcarsi un po' dalla dipendenza da questi Paesi e cominciare a produrre anche i principi attivi. Altro aspetto è legato al confezionamento con la mancanza di materie prime, a causa della crisi internazionale, quali alluminio che chiude il blister o il vetro delle fiale che arriva dall'Est".

"Per i farmacisti non è bello dire 'no' ad un paziente che così non può rispettare la terapia - aggiunge -. Però le soluzioni esistono e sono i farmaci equivalenti che hanno gli stessi principi attivi e sostituiscono i medicinali di marca. I farmacisti hanno l'obbligo di proporlo; inoltre, per il paziente comprare un medicinale generico vuol dire risparmiare. Altra valida alternativa è la possibilità da parte delle farmacie di preparare nei laboratori alcuni medicinali come ad esempio l'ibuprofene".

"La carenza dei farmaci è un problema che stiamo affrontando ma non bisogna farsi prendere dal panico, c'è sempre un'alternativa terapeutica e non penso che con la stagione invernale ci sarà emergenza. Voglio invitare i cittadini, soprattutto over 60 e fragili, ad aderire quanto prima alla campagna di vaccinazione antinfluenzale. Gli effetti collaterali dell'influenza stagionale in soggetti fragili può rappresentare un vero pericolo: sono migliaia i morti ogni anno per complicanze legate all'influenza", conclude Roberto Tobia.

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