Martedì 30 Aprile 2024

Colpito dal fulmine sul Gran Sasso: un ragazzo salvato da un medico

La zona di Campo Imperatore, dove si trova l'osservatorio astronomico

Simone rimane in grave condizioni, in prognosi riservata, ma la speranza per lui c'è ancora, anche grazie al medico intervenuto in alta quota. Per il 28enne di Tivoli, colpito sabato da un fulmine durante un’escursione sul Gran Sasso con due suoi amici, i medici nutrono delle speranze. La stabilità delle condizioni, in casi del genere, viene considerata «una buona notizia», riportano, con cautela, alcune fonti mediche. In questo periodo verranno fatte prove di «allentamento» della sedazione per verificare la reazione del cervello. Il giovane, colpito da una notevole scarica elettrica che gli ha causato un arresto cardiaco, è stato salvato sicuramente dall’intervento repentino dei soccorritori, tra cui una pattuglia dei carabinieri forestali, ma soprattutto da un medico, giunto con l’elicottero del 118 ad alta quota, che per farlo respirare gli ha praticato una cricotiroidotomia, ovvero un accesso chirurgico di emergenza proprio per l’impossibilità di intubarlo dalla bocca. Simone, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale dell’Aquila, è ancora in coma farmacologico ed è tenuto in stretta osservazione con continui esami ed accertamenti. La violenta scarica elettrica che ha colpito il 28enne, gli ha provocato anche delle ustioni di media entità ed è per questo che i medici dell’ospedale San Salvatore sono in contatto con il Sant'Eugenio di Roma. Una gita, quella all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, che per i tre ragazzi si è trasformata in un incubo: i due amici, un 24enne e un 28enne di Roma, sbalzati senza conseguenze dal fulmine, hanno preso sulle spalle Simone, gravemente ferito ed esanime, per portarlo a circa 600 metri a valle proprio poco sopra l’osservatorio. «Siamo stati colpiti da un fulmine mentre scendevamo in mezzo alla pioggia, alla grandine, e il nostro amico sta male», hanno riferito ai soccorritori nel loro drammatico racconto. Tivoli, la città di Simone, vive ore di apprensione sfociata in vicinanza alla famiglia. Numerosissimi infatti i messaggi ricevuti dai familiari del ragazzo anche attraverso i social. «Conosco la mamma da anni. Un grosso in bocca al lupo e un augurio di una pronta guarigione», si legge nel gruppo Facebook privato «Tivoli nostra gajarda e tosta». Un’altra utente, Anna, poco più avanti scrive: «Siamo cresciute insieme con la madre e con il fratello, ho visto il ragazzo nascere, crescere e fidanzarsi. Fatevi forza tutti». Tra i messaggi rivolti al ragazzo compare «Forza fratellone. Ti siamo vicini». Da tutta Tivoli il messaggio unanime di una città che aspetta che il «suo» Simone sia fuori pericolo e torni a casa.

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