Una cresta milionaria sull'accoglienza dei migranti con rimborsi di spese mai sostenute. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha disposto il rinvio a giudizio di quattro responsabili della Omnia Academy, associazione che gestiva 15 centri di accoglienza fra le province di Agrigento e Caltanissetta, accusati di avere realizzato una gigantesca truffa nella gestione dell’ospitalità. Si tratta di Francesco Morgante, 52 anni; Anna Maria Nobile, 49 anni; Giovanni Giglia, 56 anni e Giuseppe Butticè, 57 anni; tutti di Favara.
L’indagine scaturisce da un controllo casuale sui terminali dell’ufficio immigrazione, successivo all’arresto di un tunisino, da cui emerse che l’uomo era registrato contemporaneamente in più di un centro di accoglienza e lo Stato pagava l’ospitalità a tutte le strutture. Per gli imputati, accusati di associazione a delinquere, falso e truffa, era stato disposto il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione e l’obbligo di firma. L’indagine ipotizza l’esistenza di una vera e propria organizzazione a delinquere che avrebbe truffato lo Stato attraverso la falsificazione dei registri delle presenze dei migranti in modo da ottenere il rimborso per l’ospitalità dei profughi che, in realtà, si erano già allontanati, erano stati trasferiti o, persino, finiti in carcere. Ipotizzata anche una truffa nei rimborsi delle spese sostenute per l’accoglienza degli immigrati. Il difensori degli imputati - gli avvocati Daniela Posante e Antonella Arcieri - all’udienza preliminare non hanno optato per alcun rito alternativo e il giudice ha disposto il rinvio a giudizio e l’approfondimento dei fatti in dibattimento: la prima udienza è in programma il 7 novembre davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato.
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