Pietraperzia in lutto per la morte del medico Sebastiano Nocilla, molto conosciuto non solo nel paese in provincia di Enna ma anche a Caltanissetta, dove lavorava. All'ospedale Sant'Elia, presidio presso il quale prestava la sua professione, c'è sgomento e dolore tra i colleghi e anche i tanti pazienti. Nocilla, che viveva a Caltanissetta, ieri si era recato a Pietraperzia, in contrada Menta, dove aveva un appezzamento di terreno. Aveva deciso di ripulirlo dalle sterpaglie e di bruciare queste ultime ma è morto tra le fiamme. Il dottore potrebbe avere perso i sensi respirando il monossido di carbonio oppure avrebbe potuto avere un malore. Le indagini sono condotte dai carabinieri. Dopo un primo esame la salma è stata restituita ai familiari. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Caltanissetta lo ha definito un "ottimo professionista, un uomo umile sempre a disposizione della gente. Il presidente e tutto il consiglio direttivo dell’ordine si unisce al dolore della famiglia". Nel 2019, Nocilla aveva salvato la vita ad un quarantenne in arresto cardiaco e in quell’occasione aveva ricevuto un attestato di merito dall’Asp di Caltanissetta. Incredulità tra i tanti assistiti che da ieri lo ricordano sottolineando le qualità umane non comuni dell'uomo: "Mi dispiace moltissimo, era il mio medico di famiglia sempre disponibile, bravo, gentile, quando telefonavo se non rispondeva poi richiamava lui c’è ne sono pochi medici come lui". Chi aveva avuto modo di conoscerlo all'opera al Sant'Elia di Caltanissetta testimonia che era "un bravo medico. Al pronto soccorso era sempre disponibile ed efficiente". Sui social sono centinaia i messaggi: "Sempre disponibile, premuroso al suo servizio, persona meravigliosa amichevole R.I.P. carissimo mio dottore Nocilla condoglianze alla famiglia", scrive Patrizia. "Il dottor Sebastiano Nocilla era una persona altamente stimata da tutto il pronti soccorso “Sant’Elia” dai cittadini e da tanti familiari delle persone alle quali ha salvato la vita. Purtroppo non si può mai decidere il nostro destino ma per lui è stato atroce, riuscire a salvare tante vite e tante volte non riuscire a salvare la propria", l'amara considerazione di Andrea. E poi l'amico Sergio, che posta una foto del medico sorridente: "È così che ti voglio ricordare", con il camice, in corsia tra i suoi pazienti ad infondere speranza e coraggio.