
Ha raccontato che si è trattato di un gioco erotico finito male. Ha usato il martello per uccidere Carol, l’ha fatta a pezzi e ha nascosto il cadavere per due mesi in un congelatore. Davide Fontana, impiegato di banca milanese, 43 anni, creatore in rete di un blog dedicato al mondo del cibo e anche di un profilo Instagram dove pubblicava solo foto di giovani in mise succinte, ha confessato il delitto e l’orrore dello scempio del corpo della giovane Carol Maltesi.
È lui l’assassino della donna fatta a pezzi i cui resti sono stati trovati in quattro sacchi dell’immondizia vicino ad una scarpata a Borno, in provincia di Brescia, una settimana fa. La vittima è la 26enne italo olandese Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, diventata attrice hard, carriera che non intendeva continuare a lungo, dopo un passato da commessa, e mamma di un bambino di sei anni avuto appena ventenne. Era svanita nel nulla da metà gennaio.
Da quando il vicino, amico ed ex fidanzato l’ha uccisa in casa a Rescaldina, nel Milanese, poi ne ha sfigurato il viso, l’ha fatta a pezzi con una cesoia, ha tentato di sezionare alcuni dei numerosi tatuaggi e ha messo i resti umani nel congelatore per mesi, prima di liberarsene la scorsa settimana a Borno, in Vallecamonica, un paese che conosceva perché frequentato da bambino. E dove era arrivato sabato 30 marzo con la Fiat 500 intestata alla ragazza e immortalata dalle telecamere sul fronte della Val di Scalve, in provincia di Bergamo. Paline di Borno, il luogo del ritrovamento dei sacchi contenenti i resti del cadavere, si trova infatti a cavallo tra due province.
Il bancario lunedì sera alle 22.39 è entrato nella caserma dei carabinieri a Brescia da uomo libero. Ne è uscito da arrestato per andare in carcere. Ha confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e l’occultamento, prima dell’arrivo del suo legale. In mattinata l’uomo si era presentato spontaneamente dai carabinieri nel Milanese per denunciare la scomparsa della 26enne insieme ad un’amica arrivata da Praga. Secondo chi indaga il suo racconto era pieno di incongruenze e quindi in serata è stato riconvocato a Brescia dove poi, messo alle strette, ha confessato omicidio. Nel corso dell’interrogatorio della notte scorsa, al termine del quale è scattato il fermo, Fontana ha spiegato di avere acquistato apposta il congelatore, per contenere il cadavere fatto a pezzi, e di averlo installato nell’appartamento della vittima che si trova sul suo stesso pianerottolo. Nessuno, ha raccontato, avrebbe mai cercato in otto settimane la donna.
«In due mesi solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno», ha detto il 43enne davanti al pubblico ministero di Brescia Lorena Ghibaudo. A rispondere ai messaggi era comunque lui. In questi due mesi infatti Davide Fontana ha utilizzato il telefono di Carol fingendo di essere lei. Lo ha fatto anche sabato scorso, parlando via sms con il direttore del sito locale Bsnews Andrea Tortelli, che aveva ricevuto una segnalazione online e chiedeva conto della particolare somiglianza dei tatuaggi rinvenuti sul cadavere scoperto a Borno con quelli di Carol Maltesi.
«Ah, ho capito, mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente», scrisse Fontana. Che alla richiesta di un messaggio vocale, per provare fosse la ventiseienne, ha smesso di rispondere. «Ho pagato anche l’affitto di casa sua», ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l’interrogatorio.
Fontana si trova ora in carcere a Brescia dove nelle prossime ore è previsto l’interrogatorio di convalida del fermo. Poi il caso passerà per competenza territoriale alla procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, dato che l’omicidio e la distruzione del cadavere sono stati commessi nella vicina Rescaldina e nel Bresciano è avvenuto solo l’occultamento, reato che viene assorbito dai due più gravi.
6 Commenti
Annarosa
30/03/2022 08:24
Povera ragazza...epilogo della sua vita alla pari di un film horror...ma in questi 2 mesi di sparizione nessuno dei suoi familiari si é insospettito? E il suo bimbo di 6 anni con chi stava??
antonino
30/03/2022 11:40
Quanti mostri in giro! Tante ragazze dovrebbero stare solo un po più attente alle frequentazioni!
stassi alessandro
30/03/2022 12:16
Altro feminicidio da condannare aspramente .
Massimo
30/03/2022 12:18
Questa povera ragazza è’ entrata suo malgrado in una conoscenza che la portata suo malgrado alla morte che gli ha portato via dei fantastici momenti con sua figlia/o ,Meno male che hanno preso il colpevole che ha confessato questa atrocità’ ora solo un buon Ergastolo che si merita per poter avere il tempo di pensare a quello che ha fatto peccato che per la nostra società’ sia a nostro carico è’ proprio una vergogna Io gli farei le stesse cose che ha fatto a questa povera ragazza
Rosa Rita La Marca
30/03/2022 12:45
Possibile visionare il documentario dedicato ad un caso criminale dello stesso genere tra i video pubblicati dal Centro Culturale San Giorgio, pubblicazione che mi ha comportato l'inizio delle censure da cyber war contro la promozione dei sani costumi nella zona occidentale europea del pianeta da parte di Facebook. Ecco la didascalia che lo presenta: Ted Bundy è stato uno dei più famosi serial-killer della Storia. Con quella sua faccia da bravo ragazzo, con modi gentili e una personalità affascinante, l'insospettabile Ted Bundy ha dato filo da torcere alle forze di polizia per ben quattro anni, dal 1974 al 1978, durante i quali il terrore è sceso sugli Stati Uniti, dallo Utah alla Florida. Durante il processo Bundy ha confessato ventotto omicidi di donne, ma secondo gli inquirenti il numero reale delle vittime potrebbero aggirarsi tra trentasei e i cinquantadue. In questo video, girato il 23 gennaio 1989, alla vigilia della sua esecuzione sulla sedia elettrica, Bundy, intervistato da James Dobson, narra come tra le ragioni della sua discesa nell'abisso dell'omicidio seriale ci sia stata anche la dipendenza da materiale pornografico.
stassi alessandro
30/03/2022 13:46
Orrenda fine di questa ragazza , uccisa dall'amico compiacente .