Giovedì 26 Dicembre 2024

Autoriciclaggio con pagamenti elettronici: sequestrati 51 milioni a 18 agenti cinesi, anche in Sicilia

La guardia di finanza al tribunale di Cagliari

Disposto un sequestro preventivo per oltre 51 milioni di euro nei confronti di un’associazione per delinquere specializzata nell’autoriciclaggio di denaro tramite un circuito di money transfer. Lo gestivano in tutta Italia 18 agenti di pagamento cinesi con base a Milano e sedi in Sicilia e in altre due regioni, la Sardegna e la Campania. Il referente per l’Italia, la cui abitazione è stata perquisita, viveva invece a Roma. Ad eseguire il sequestro è stata chiamata la guardia di finanza di Cagliari. L’indagine infatti è dei finanzieri del secondo Nucleo operativo metropolitano di Cagliari ed è partita un anno fa dopo la segnalazione di movimenti di denaro sospetti arrivata da una banca nei confronti di un’agenzia di pagamento a Quartu Sant'Elena (Cagliari), gestita da un cittadino cinese. Le fiamme gialle hanno spulciato le transazioni anomale e hanno scoperto che l’agente non identificava la clientela, anzi attribuiva le transazioni a ignari clienti che si erano presentati nel locale per altri servizi, come quello di fotocopia, documenti d’identità, proprio utilizzando i dati di queste persone. I controlli dei finanzieri si sono estesi all’intero circuito di rimesse di denaro che facevano capo all’istituto di pagamento di diritto estero cui era collegata l’agenzia di pagamento di Quartu. Dalle indagini sono emerse altre 15 filiali sparse in quatto regioni, che funzionavano nello stesso modo e favorivano l’autoriciclaggio di denaro. In alcuni casi, è risultato che gli incaricati delle transazioni non erano neanche dipendenti del money transfert né abilitati a svolgere quell'attività. I 18 denunciati sono accusati di autoriciclaggio e associazione per delinquere. Per recuperare gli oltre 51 milioni di euro da sequestrare in base al decreto della procura di Cagliari, le fiamme gialle si avvarranno degli strumenti di cooperazione internazionale. Gli agenti di pagamento sono anche stati segnalati all’Oam, l’organismo di categoria.  

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