Venerdì 22 Novembre 2024

Guerra in Ucraina: "La fuga dalle bombe può investire anche la Sicilia"

Yuliya Dynnichenko

Sono settemila gli ucraini che vivono in Sicilia, un milione in Italia. Uno scambio continuo fra il Paese dell’est Europa e l’Isola che si è trasformato negli anni. “In un primo momento – racconta – Yuliya Dynnichenko, presidente della associazione italo-ucraina I Nuovi Confini Onlus che vive fra Letojanni e Catania - era caratterizzato soprattutto da donne che trovavano lavoro come colf o badanti. Adesso è cambiato tutto: in Italia si trasferiscono giovani famiglie innamorate del vostro Paese”. Dynnichenko si occupa di mediazione culturale, è laureata in Giurisprudenza, ha 41 anni e da 22 abita in Sicilia, dove si sono trasferiti anche il padre e la madre da Leopoli, città di 730 mila abitanti dell'Ucraina occidentale, capoluogo dell'Oblast' ed è considerata uno dei maggiori centri culturali del Paese. “È la città dell’intellighenzia ucraina”, dice con orgoglio Dynnichenko. “L’Ucraina – spiega – è diversa da come ve la immaginate: il 94% dei giovani ha una laurea. Per questo i nostri viaggi verso l’estero sono cambiati e le nostre occupazioni sono molto diverse da qualche anno fa. Lo scambio commerciale fra i nostri Paesi è dell’ordine di cinque miliardi di euro all’anno”. Lo sguardo, in questi giorni, è ovviamente volto con preoccupazione verso casa: “Mio fratello è rimasto in Ucraina, siamo tutti molto in ansia”. E non è escluso che il temuto esodo di cinque milioni di abitanti paventato dalle organizzazioni internazionali si riversi in parte anche in Italia. Sul fronte del conflitto il dialogo assume un altro tono: “La vicenda che raccontano è diversa da ciò che si racconta. E soprattutto è doloroso sentire dire a Vladimir Putin che il popolo ucraino non esiste, che siamo russi. È il contrario: lo dice la storia innanzitutto, è la Russia ‘figlia’ dell’Ucraina e non il contrario. E lo dice anche la nostra lingua, il russo in realtà è un dialetto ucraino”.

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