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Traffico di droga anche dalla Sicilia, sette arresti in Puglia

Sette persone condannate in via definitiva per associazione armata finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti sono state portate in carcere nel corso dell’operazione Red Eagles condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani e della Compagnia di Cerignola, con il supporto dei reparti specializzati dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, della C.I.O. dell’11° Reggimento Carabinieri «Puglia» e del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari.

Complessivamente, i militari hanno dato esecuzione ad undici provvedimenti definitivi di esecuzione pena, di cui 7 di carcerazione e 4 di carcerazione con contestuale sospensione pena, emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari. Le condanne passate giudicato vanno da quasi 16 anni di reclusione ai sei mesi. L’indagine fu caratterizzata dall’esecuzione di numerose intercettazioni telefoniche e pedinamenti che interessarono tutto il territorio nazionale e si conclusero con l’esecuzione di numerose misure cautelari emesse dal GIP di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, eseguite la mattina del 3 novembre 2016. Fu accertata l’esistenza di 3 diversi sodalizi criminali di matrice cerignolana, andriese e tranese che, in collaborazione tra loro ed avvalendosi di organizzazioni strutturate di matrice albanese, pugliese e siciliana, erano dediti all’importazione di ingenti quantitativi di marijuana dall’Albania, nonché di cocaina da Roma, Milano e dalla Sicilia.

Le indagini, durate circa 2 anni, consentirono l’apertura di nuovi filoni investigativi, iscritti sotto nuovi procedimenti penali, che consentirono il sequestro di circa 20 kg di cocaina, oltre una tonnellata di marijuana ed un arsenale di 47 armi di vario genere nonché di sventare un sequestro di persona a scopo estorsivo con conseguente liberazione dell’ostaggio. I provvedimenti di esecuzione pena sono susseguenti al rigetto del ricorso per Cassazione proposto dai condannati. Le posizioni dei restanti indagati sono state definite a seguito di riti alternativi che hanno determinato l’irrogazione di pesanti condanne.

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