Cambiano le regole. Le limitazioni per via dell'emergenza Covid in Italia subiscono un allentamento. Dall'11 febbraio via le mascherine all'aperto, aprono le discoteche ma resta l'obbligo del green pass per gran parte delle attività sociali. Un cambiamento su cui interviene il presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno: “Due anni di pandemia - afferma - ci hanno insegnato che, con l’arrivo della primavera, anche il virus allenta la sua presa. In più, quest’anno abbiamo alle spalle una copertura vaccinale massiva e una immunità sempre più importante. Questi mesi sono stati particolarmente difficili per le imprese che hanno dovuto fare i conti con quarantene, malattie, green pass più o meno rafforzati. Abbiamo sempre visto il vaccino come l’unica strada percorribile per uscire da questo tunnel. E oggi forse è tempo di cominciare a respirare. Consideriamo assolutamente positiva la decisione di rendere indeterminata la durata delle certificazioni verdi Covid-19, con la consapevolezza che non bisogna comunque abbassare la guardia”.
Stop alle mascherine all'aperto
Via le mascherine all'aperto dall'11 febbraio. A sottolineare il nuovo corso è l'arrivo dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che rende non più obbligatorio indossare i sistemi di protezione anti Covid ma bisognerà comunque portarle sempre in tasca per proteggersi in caso di assembramenti mentre resta l'obbligo di indossarle al chiuso.
Stadi verso capienza più ampia
Si preparano a entrare in una nuova fase anche gli stadi, nei quali il primo marzo la capienza sale al 75% per le strutture all'aperto e al 60% per quelle al chiuso, come annunciato dal ministro Speranza e dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, potrà anche essere avviato un percorso per portare la capienza al 100%. La gradualità è d'obbligo considerando che, nonostante la tendenza positiva, i numeri dell'epidemia sono ancora alti.
Green pass
Sul fronte green pass non cambia nulla. Consentirà di viaggiare, utilizzare i mezzi di trasporto pubblico e di accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie, ai locali che offrono servizio di ristorazione e agli alberghi. Permette, inoltre, di usufruire di alcuni servizi e partecipare a numerose attività culturali, ricreative e sportive.