Nelle scuole di ogni ordine e grado chi ha il Super pass rientra dall’autosorveglianza senza dover fare il tampone mentre i test saranno gratuiti anche alle elementari, le cui famiglie potranno rivolgersi ai pediatri. Parte la semplificazione nelle scuole con nuove norme anti-Covid appena approvate nel decreto bollette e altre previste in un Cdm, forse lunedì prossimo, probabilmente con un allineamento delle elementari alle stesse regole che valgono per le superiori. Ma «con cautela», avverte il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che guarda ai nuovi dati sulle lezioni in presenza con relativa soddisfazione, consapevole però che in una settimana c’è stata una diminuzione di circa sei punti percentuali di alunni nelle classi. «C’è stato un peggioramento generale del Paese e quindi si è risentito, ma più dell’80% dei nostri ragazzi è a scuola in presenza», dice.
I provvedimenti sono in arrivo anche alla luce dell’andamento della campagna vaccinale dei più piccoli. «Sta crescendo il numero di bambini che stanno facendo la prima dose, in particolare la fascia di età tra 5 e 11 anni ha raggiunto quasi il 30% di prime dosi. La fascia di età 12-19 ha invece raggiunto l’85% di prime dosi», spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
E proprio le scuole saranno al centro di nuove modifiche nel prossimo decreto: si studia la possibilità alle elementari di evitare il ricorso alla didattica a distanza per gli studenti vaccinati è quasi certo che, come per le superiori, si andrà a casa solo dai tre contagi in su. Il nuovo decreto potrebbe includere anche una proroga delle mascherine all’aperto anche in zona bianca (a meno che questa fascia non venga uniformata alla gialla) e della chiusura delle discoteche, che potrebbero riaprire comunque da marzo. E’ certo che si applicheranno dei cambiamenti al sistema dei colori delle varie regioni: le fasce continueranno ad essere un punto di riferimento per l’analisi epidemiologica delle diverse aree. E se chi ha il Super Green pass avrà accesso ad ogni attività in tutte le zone tranne che in quella rossa, resta aperta la trattativa su cosa concedere in quest’ultima. Resta da stabilire se in questa fascia le misure debbano essere applicate a chi ha totale copertura vaccinale. Una cosa certa è ormai l’introduzione di un aggiornamento dell’indicatore che riguarda il calcolo dei ricoveri per Covid: quei pazienti asintomatici che occupano un posto letto per altre patologie resterebbero in isolamento nello stesso reparto in cui si trovano, senza essere conteggiati come ‘ricoveri per Covid’.
Il nuovo provvedimento arriva con i riflettori puntati sui contagi e in particolare quelli nelle classi. Secondo il monitoraggio settimanale del ministero dell’Istruzione, nella settimana tra il 17 e il 22 gennaio, gli alunni in presenza sono stati 5.049.103, ovvero l’81,9%. Nelle scuole dell’infanzia gli alunni positivi o in quarantena sono il 21,7%. Alle elementari gli alunni positivi o in Dad sono 414.937, il 21,5%. Alle secondarie - ovvero medie e superiori - gli alunni in Dad o Ddi (didattica digitale integrata) sono il 15,6%. Le classi in Dad sono il 15,5%, mentre quelle in Ddi (didattica digitale integrata, una una modalità che alterna momenti in presenza e momenti online - ndr) sono il 15,3%. In generale, le classi in presenza sono l’84,5%. Con la media nazionale dell’81,9% di alunni in presenza, la regione in cima alla classifica su questo dato è la Calabria, con il 92,7%, seguita da Molise (92,3%) e Sicilia (91,1%). In fondo alla classifica ci sono invece Marche (77,4%), Veneto (77%) e Liguria (73,5%). In Campania il dato sugli alunni in presenza è dell’88,2%.
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