Aveva ritardato il vaccino per un problema di salute, ma non aveva patologie pregresse, il bambino di dieci anni morto per Covid all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Una «precauzione di salute in una famiglia di vaccinati», che ora piange sconvolta per l’improvvisa tragedia.
«Fino a poche ore fa stava bene, giocava e rideva», si disperano a Nucetto, poco più di quattrocento anime in provincia di Cuneo dove il piccolo viveva coi genitori e i due fratelli maggiori. «In questa quarta ondata è cambiato il paradigma e per i più piccoli sono aumentate le possibilità di ammalarsi e di avere quindi conseguenze gravi», è l’allarme della professoressa Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita. Il piccolo, su cui sarà effettuata l’autopsia, era stato ricoverato a Mondovì (Cuneo), l’ospedale vicino a casa dove si era presentato con «febbre, nausea, vomito e dolori muscolari». Le sue condizioni sono peggiorate in fretta e nella tarda mattinata di ieri è stato trasferito al Regina Margherita, dove è arrivato con «ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari importanti agli arti inferiori e sospetta miocardite innescati dal virus», spiega Alessandra Conio, responsabile della Rianimazione pediatrica dell’ospedale infantile. «Fin da subito abbiamo iniziato il trattamento specifico per il Covid e la rabdomiliosi», una necrosi massiva del tessuto muscolare tra i danni che può provocare il virus. «Purtroppo - aggiungono la professoressa Fagioli e la dottoressa Conio, - non c'è stato nulla da fare...».
Ricorda il ragazzino «solare, allegro, sorridente e spensierato» don Roberto Fontana, parroco di Nucetto, dove in questi giorni la scuola frequentata dal bambino è chiusa per i tanti casi di Covid. «Aveva fatto la prima comunione lo scorso anno con altri otto ragazzi ed era un assiduo chierichetto nelle messe della domenica mattina», aggiunge. È toccato al sacerdote informare i parrocchiani, inviando loro un whatsapp dopo aver incontrato la famiglia. «La notizia della tua mancanza ci ha rattristati e ha reso ancora più gelida questa giornata - è il testo in cui il sacerdote si rivolge direttamente al bimbo -. Il tuo volto raggiante esprimeva vita e sei entrato nel cuore di tutti noi. Siamo orfani di quella tua solarità, ma sappiamo che la tua luce brillerà per sempre nel firmamento. Grazie di tutto, “mio» chierichetto!”».
«Siamo un piccolo paese dove tutti si conoscono. Questa è una tragedia incredibile, inspiegabile. Siamo sconvolti», dice Enzo Dho, il sindaco di Nucetto, che nelle prossime ore proclamerà il lutto cittadino. «È una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte, ma anche per la nostra regione che sta mettendo in campo ogni forza per proteggere da questo maledetto virus ogni cittadino, a cominciare dai più piccoli», commentano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi. «Sappiamo dall’ospedale Regina Margherita che i genitori sono entrambi vaccinati, ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute - aggiungono -. Una circostanza drammatica e profondamente dolorosa, che speriamo con tutto il cuore possa far riflettere chi invece non ha impedimenti per vaccinare subito i propri figli. Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore, è fondamentale capire l’importanza di vaccinare i nostri bambini».
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